17 Giugno 2024

“Prato88”, la mezzaluna di Mauro Staccioli, torna al Centro Pecci

L'opera, rimossa nel 2009 e conservata al Macrolotto 1, sarà ricollocata sulla collinetta davanti all'ingresso del museo


La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio ha dato parere favorevole al progetto presentato dalla Giunta comunale su proposta dell’ex assessore alla Cultura e attuale consigliere comunale Simone Mangani, per il ricollocamento dell’opera “Prato88”, meglio conosciuta come Mezzaluna di Mauro Staccioli.

Prato88, insieme ad altre opere poste nel giardino del museo, erano state rimosse nel 2009 per consentire gli importanti lavori di ampliamento del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci. La Mezzaluna è stata conservata nel Macrolotto 1, in una proprietà del Comune, e sarà ricollocata sulla collinetta tra la rotonda della Questura di Prato e l’ingresso del Centro Pecci, per cui l’artista Mauro Staccioli l’aveva progettata.

“L’autorizzazione della soprintendenza certifica il lavoro fatto dal Comune di Prato in collaborazione con il Centro Pecci, la Fondazione per le arti contemporanee in Toscana, la fondazione Cassa di Risparmio di Prato e l’Archivio Mauro Staccioli – commenta l’assessore uscente Simone Mangani, oggi consigliere comunale -. Prato88, da tutti ribattezzata Mezzaluna, tornerà presto a segnare un simbolo non solo del Centro Pecci, ma della città di Prato”.

“E’ una soddisfazione assolutamente condivisa quella di ricollocare Prato88 – dice Diana Toccafondi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio -. Si tratta di un’opera che ha un valore simbolico per tutta la comunità, che identifica una fase storica di evoluzione della città. Per questo la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato ha dato il suo supporto, mettendo a disposizione importanti risorse per la definizione del progetto di ricollocazione. L’opera torna al suo posto, simbolo potente e accogliente anche per chi arriva in città”.

Il progetto è stato realizzato dall’architetto Antonio Silvestri del Comune di Prato e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio che ha erogato le risorse necessarie per effettuare la progettazione tecnica dell’intervento, mentre le risorse per la collocazione sono già previste dal bilancio del Comune di Prato per un totale di 200mila euro.