16 Agosto 2016

La Confraternita di Oste vuole staccarsi dalla Misericordia di Prato, scatta il commissariamento. La sezione: “E’ golpe”


La Misericordia di Prato ha proceduto al commissariamento della Confraternita di Oste. La decisione, presa dal Magistrato, organo di gestione e di amministrazione dell’Arciconfraternita, lo scorso 8 agosto, è stata notificata nel tardo pomeriggio di oggi presso la sede della sezione in via Scarpettini da Massimiliano Iacolare, il commissario nominato dalla Misericordia. Non sono mancati momenti di tensione, tanto che è stato necessario l’intervento dei carabinieri per riportare la calma.
L’atto ha effetto immediato e fa decadere il presidente e il consiglio della Confraternita di Oste. La sezione e le sue attività andranno comunque avanti senza interruzioni. “In attesa di una nuova riorganizzazione di Oste messa in atto dal commissario Iacolare, proveniente dalla Federazione regionale delle Misericordie della Toscana – informa un comunicato dell’Arciconfraternita – i servizi solitamente svolti saranno garantiti inizialmente presso la Confraternita di Montemurlo, grazie all’impegno dei confratelli e delle consorelle della locale sezione e di quelli delle Confraternite del circondario”.
“Il provvedimento – si legge ancora nella nota – si è reso necessario per il venir meno del rapporto di fiducia tra il Magistrato e la presidenza di Oste. In particolare, nel mese di marzo, la sezione ha portato in giudizio la Misericordia di Prato, annunciando contestualmente di volersi staccare dall’Arciconfraternita. Nella citazione Oste asserisce, in qualità di associazione autonoma e indipendente, di avere la proprietà e la disponibilità dell’immobile di via Scarpettini dove si trova la sede operativa e i mezzi per lo svolgimento dei servizi. In realtà è l’Arciconfraternita di Prato titolare e proprietaria di tutti i beni mobili e immobili delle 26 sezioni locali. Per questo motivo, la richiesta avanzata da Oste è stata giudicata dalla Misericordia di Prato come infondata e inaccettabile, e di fatto, prima ancora che in diritto, secondo quanto previsto dallo statuto dell’associazione, fa decadere i vertici della sezione di Oste, che in questo modo si sono posti al di fuori dell’Arciconfraternita. In attesa della definizione del contenzioso da parte della magistratura competente – prosegue il comunicato -, il Magistrato ha inteso tutelare la Misericordia procedendo al commissariamento della Confraternita e prendendo il possesso dei beni mobili e immobili della sezione, la cui proprietà, lo ribadiamo è dell’Arciconfraternita”.
Come detto la vita associativa, le attività e i servizi della Confraternita di Oste non cessano ma continuano senza interruzione per il bene e nel rispetto della popolazione. Sarà premura della Misericordia di Prato, con il supporto della Federazione regionale, portare avanti gli impegni assunti dalla sezione.
“Non avremmo mai voluto compiere questo passo ma di fronte al punto di rottura al quale è arrivata la presidenza della Confraternita di Oste non abbiamo potuto fare altrimenti – commenta il proposto della Misericordia di Prato Gianluca Mannelli –, il Magistrato ha preso atto della decisione dei vertici della sezione di porsi fuori dall’Arciconfraternita e così non c’è stato altro da fare che commissariare la Confraternita, che fa parte a tutti gli effetti della Misericordia di Prato e con questo nome continuerà a svolgere i propri servizi sul territorio di Oste”.

Dura la replica della sezione di Oste che ha pubblicato un comunicato sul proprio sito internet. “L’atto coercitivo con il quale la Misericordia di Prato ha tentato un golpe nella sezione di Oste, è solo l’ultimo di una serie innumerevole di atti di forza compiuti nei confronti della Misericordia di Oste” si legge nel testo. Pur ammettendo che “la Misericordia di Prato risulta sulla carta proprietaria dell’immobile”, la Misericordia di Oste rivendica di aver “costruito la sede attraverso le donazioni dei compaesani ed i servizi sanitari che essa svolge da oltre 35 anni”. 

“I volontari – si legge ancora nella nota – si sono rifiutati di lasciare la sede ed hanno immediatamente avvertito i carabinieri che si sono precipitati sul posto. Dopo ore di dialogo gli uomini mandati dalla Misericordia di Prato se ne sono andati, non essendo riusciti nell’intento”. Una versione dei fatti seccamente smentita dall’Arciconfraternita. Il commissario Massimiliano Iacolare, infatti, ha trascorso tutta la notte nella sede di Oste. Inoltre, come previsto, fin dalla tarda serata di ieri tutti i servizi che facevano capo alla sezione di Oste sono stati garantiti dalla vicina Confraternita di Montemurlo.