“Lo svilimento dell’avversario appartiene a quella tecnica comunicativa di chi ha pochi argomenti. Mi viene in mente ‘L’arte di ottenere ragione esposta in 38 stratagemmi” di Schopenhauer: l’ultimo, per l’appunto, è svilire l’avversario”. Gianni Cenni, candidato sindaco di Prato del centrodestra, risponde così al Pd e alle critiche al programma elettorale: “Mi spiace che la campagna finisca con questo tono ma non perdo il sonno, resto sereno e continuo per la mia strada. Il Pd assume un atteggiamento che rappresenta e denuncia un certo nervosismo oltre che una debolezza inconscia. E comunque, tanto per essere chiari, quando il Pd sminuisce il mio programma elettorale, sminuisce i cittadini che con me hanno condiviso idee e progetti”.
Gianni Cenni rispedisce al mittente critiche e accuse: “Tutti sanno che la sanità è una competenza regionale e tutti sanno che l’ospedale di Prato è quello che è perché così ha voluto il centrosinistra – le sue parole – dove sono le strutture sanitarie a supporto promesse mille volte? Ce lo dica il consigliere regionale Bugetti che ora, in campagna elettorale, viene a parlare di posa della prima pietra, ripeto posa della prima pietra del distretto di San Paolo. Parli dei milioni spesi per attrezzare il Creaf durante la pandemia: una spesa sacrosanta, giustissima ma poi vanificata dal fatto che la funzione sanitaria non è stata confermata. E vogliamo parlare degli impianti sportivi? Lasciando da parte i casi eclatanti dello stadio Lungobisenzio e della piscina di via Roma, rilevo che tra pochi giorni il Paperino sarà sfrattato dal suo campo di calcio mentre la soluzione ponte del campo di San Giorgio non è ancora pronta, così come non sarà pronta a settembre la palestra di San Paolo dove la fine dei lavori ha già accumulato un ritardo di due anni abbondanti. Aggiungo che i segni dell’alluvione, a sette mesi di distanza, sono ancora visibili: la colpa, in questo caso, di chi è”?
Domani sera il centrodestra chiuderà la sua campagna elettorale in piazza San Francesco: musica a partire dalle 20, poi il comizio e ancora musica. “Questa città è una macchina con cinque marce guidata ingranando solo fino alla terza – ha aggiunto Gianni Cenni – una città con potenzialità inespresse a cui vogliamo dare un cambio di passo, a qui vogliamo mettere la quarta e la quinta”.