Lavoro e sviluppo economico sono al centro del programma del Partito Democratico per le elezioni amministrative. Il punto sul tema è stato fatto oggi, 6 giugno alla presenza della candidata sindaca del centrosinistra, Ilaria Bugetti. “Tenere insieme diritti dei lavoratori e crescita economica sono priorità assolute e devono sempre andare avanti insieme. La strada per raggiungere questo obiettivo è la concertazione”, ha detto la candidata. In particolare, per Bugetti è necessario un nuovo patto tra cittadini, imprese, associazioni e istituzioni per disegnare la Prato dei prossimi anni: una città aperta che crea opportunità. “Per tutto il mondo del lavoro, tessile e non, – afferma Bugetti – dobbiamo lavorare per essere un sostegno alle politiche di sviluppo e di investimento. Dobbiamo farlo tutti insieme. Tra i miei compiti ci sarà quello di rafforzare le nostre relazioni a livello nazionale e internazionale e di far valere le nostre ragioni. Dobbiamo essere uniti e andare insieme in Regione, a Roma e a Bruxelles a cercare risorse per sostenere il nostro tessuto economico. In queste settimane ho incontrato tanti imprenditori. Molti mi hanno detto: quando ho iniziato o quando sono arrivato, io non avevo un soldo e in questa città ho costruito un’azienda che fattura milioni. Stessa cosa vale per i lavoratori. Tante persone hanno trovato in questo territorio un’occasione di lavoro che gli ha permesso di costruire un futuro per sé e per la propria famiglia. Queste cose sono già accadute a Prato. Quando io dico che Prato deve tornare a essere se stessa significa che deve tornare a essere quel luogo dove le opportunità si concretizzano, dove si generano nuove imprese. Questa è l’immagine che dobbiamo trasmettere della nostra città. Lo facciamo con una buona formazione, tirando su chi è più fragile e debole e dall’altra parte attraendo le risorse necessarie”.
E’ notizia di queste ore il rallentamento degli ordini che anche le imprese pratesi stanno registrando con prospettive nere per il prossimo trimestre. Un quadro preoccupante che deve indurre le istituzioni a fare di più. “Chi dice che il Comune non può fare nulla – sottolinea Benedetta Squittieri, esponente dem e assessora allo sviluppo economico uscente – si sbaglia e in questi anni lo abbiamo dimostrato, attivando politiche di concertazione e collaborazione con lavoratori e imprese e portando al territorio risultati concreti. Ne sono un esempio le politiche sul distretto tessile con l’ottenimento del contributo di 10 milioni per le aziende del distretto con cui abbiamo già finanziato 150 fra micro, piccole e medie imprese; le politiche su innovazione, economia circolare come il progetto Prisma che ha consentito la realizzazione di progetti condivisi fra imprese università e startup innovative ed è diventato un modello applicabile anche ad altri settori produttivi; le politiche su formazione professionale ed educazione all’imprenditorialità portate avanti in questi anni con le scuole, le associazioni di categoria, i sindacati e le agenzie formative; i progetti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che vedranno la propria realizzazione proprio nei prossimi anni. Adesso – conclude Squittieri – siamo ad una svolta per far diventare strutturali questi investimenti e queste politiche pubbliche sul territorio in modo che l’amministrazione comunale possa essere il promotore, ma anche il garante di strategie e azioni che coinvolgano tutti gli attori del territorio e facciano crescere lavoro e impresa di qualità sul territorio pratese”.
Un focus particolare viene dato ai diritti dei lavoratori. “Il Partito Democratico – dice Aksel Fazio, responsabile lavoro PD – è al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori e ritiene fondamentale dare risposte concrete alla domanda di tutele e garanzie che è sempre più forte anche sul nostro territorio. Non si può competere al ribasso sui diritti, non ci possono essere zone buie, non ci deve essere profitto sul ricatto. Noi vogliamo ricostruire un patto di fiducia con la città e nuove prospettive. La prima proposta riguarda la riforma degli appalti pubblici con il riconoscimento di un salario minimo e l’applicazione del giusto contratto. Vogliamo portare a termine il lavoro fatto sul ‘Patto sociale contro lo sfruttamento’ per proteggere le vittime di sfruttamento, favorire l’emersione e la denuncia, supportare e valorizzare le realtà virtuose del territorio. Infine, vogliamo costruire una ‘Filiera della solidarietà’, uno strumento per puntare sull’inserimento lavorativo delle persone fragili o con disabilità e abbattere il pregiudizio”.