5 Giugno 2024

Manifatturiero, performance col segno meno per l’area pratese. Male tessile moda e abbigliamento

I dati relativi al primo trimestre del 2024 (raffrontati con lo stesso periodo del 2023) del Centro studi di Confindustria Toscana Nord


Gli effetti dell’alluvione si sono fatti sentire nel distretto: il settore moda ha registrato un -9,1% rispetto al primo trimestre 2023; -9,8 il tessile, male anche l’abbigliamento-maglieria. Se Pistoia e Lucca reggono, l’industria pratese va già di quasi 8 punti percentuali. Lo ha rilevato il Centro studi di Confindustria Toscana Nord. Nel suo complesso il manifatturiero dell’area Lucca-Pistoia-Prato ha registrato nei primi tre mesi di quest’anno un livello produttivo con una flessione minima a paragone con lo stesso periodo del 2023: -1,2%. Le prestazioni negative sono proprio quelle che riguardano il settore moda. Pochi altri sono i casi di segno meno, e comunque più contenuti: la metallurgia, -7,3%, il mobile (-4,6%) e, in minima flessione, l’alimentari. A contenere il dato negativo nell’area di riferimento, sono i settori delle macchine, della carta, dei mezzi di trasporto e la chimica-plastica-farmaceutica, tutti col segno positivo.” Quel che è certo è il valore delle nostre imprese: l’anno scorso le loro prestazioni sono state, nel loro complesso, sensibilmente migliori del dato italiano – ha detto il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini -. La conclusione è chiara: le imprese di Lucca, Pistoia e Prato si stanno battendo bene nei mercati mondiali, investono e sanno sia cogliere efficacemente le opportunità sia gestire al meglio, limitando i danni, le situazioni critiche. Sono certo che accadrà così anche in questo 2024 che sta procedendo fra le preoccupazioni sul fronte geopolitico ma anche fra i dati positivi della crescita”. Per quanto riguarda Prato, parla di “quadro non inaspettato ma comunque severo”, la vicepresidente dell’associazione Fabia Romagnoli, secondo la quale i risultati di moda tessile e abbigliamento sono solo in parte imputabili all’alluvione. Romagnoli spiega come abbiano destato particolare interesse i dati relativi ai prodotti di fascia alta, segnati da un eccesso di stoccaggi che sono in corso di allocazione sul mercato: “nel frattempo, gli ordinativi inevitabilmente ristagnano – dice la vicepresidente – Un quadro, questo, che è rimasto in essere al di là del termine del 1° trimestre, condizionando anche quello in corso.”