“L’inchiesta avviata negli ultimi giorni ha fatto emergere un mondo di mezzo fatto di possibili relazioni poco chiare tra imprenditori, forze dell’ordine e partiti politici locali. Questo richiede un’onesta e urgente riflessione soprattutto in vista delle elezioni amministrative che si terranno tra pochi giorni. Cominciamo noi di Targettopoli, sgomberando il campo da ogni tipo di incertezza e dichiarando pubblicamente di aver rifiutato contributi da aziende e da imprenditori fin dall’inizio, avendo preferito l’autofinanziamento come metodo politico. Scelta che ci garantisce totale autonomia, piena libertà di manovra ed il prezioso rispetto esclusivo delle nostre idee, della nostra visione di futuro e del nostro elettorato”. Così Jonathan Targetti, candidato sindaco di Prato con la lista civica Targettopoli, in seguito all’inchiesta sulla corruzione della Dda di Firenze. Targetti lancia un appello pubblico a tutti gli altri candidati a sindaco, partendo – afferma – proprio dalle ultime parole del sottosegretario Giorgio Silli che, nella giornata di ieri, aveva escluso legami tra il centrodestra locale e l’imprenditore pratese finito ai domiciliari. “Chiediamo a tutti i candidati e alle formazioni politiche di rendere noti eventuali contributi economici da parte di imprese, qualora ne avessero legittimamente ricevuti. E di indicare prima del voto il nome dell’eventuale finanziatore e l’ammontare economico del sostegno. La nostra non vuole essere una gogna mediatica, una questione di serietà e chiarezza” afferma Targetti.
Targetti, iscritto a Radicali Italiani dal 2013, afferma di non dimenticare le battaglie garantiste che da decenni caratterizzano l’impegno politico del partito fondato da Marco Pannella. “Noi siamo innanzitutto garantisti e lo siamo nei confronti di tutti quei protagonisti sinora coinvolti in questa storia che, per quanto ci riguarda, sono innocenti fino a prova contraria – ha aggiunto – i nomi di questi ultimi sono peraltro già finiti in prima pagina con tanto di foto, nonostante l’inchiesta non sia ancora terminata. E anche per questo desideriamo esprimere loro la nostra solidarietà. Il nostro vuole essere un chiaro gesto politico di massima trasparenza nei confronti dell’elettorato e di tutta Prato. In attesa che la magistratura faccia chiarezza, le indagini degli inquirenti gettano tuttavia ombre che la politica deve cercare di scongiurare, evitando possibili speculazioni su quanto taciuto. Per questo motivo, è giunto il momento che tutta la politica pratese compia un gesto di profonda sincerità e trasparenza. Certe dinamiche non possono non essere chiarite da chi si presenta davanti agli elettori con l’ambizione di governare la nostra città”.