La ricerca di personale nel settore della ristorazione e dei pubblici esercizi è diventata una sfida sempre più pressante negli ultimi anni. Nei giorni scorsi Confesercenti Prato ha effettuato un sondaggio tramite web con i propri iscritti nel settore dei pubblici esercizi. La realta’ parla chiaro: la quasi totalità dei nostri soci interpellati sperimenta difficoltà nell’assunzione di personale.
L’INDAGINE
– L’80 % delle aziende sta cercando personale
– Il 60% di queste lo cerca in pianta stabile mentre il 40% solo per la stagione estiva
– Le figure più ricercate sono i camerieri. Seguite dai cuochi
– Gli strumenti più utilizzati per ricercare il personale sono i social media (100%), il passaparola (75%), le agenzia per il lavoro e il centro per l’impiego (25%)
– I contratti offerti per l’assunzione sono il contratto stagionale (66%) e il contratto a tempo indeterminato (33%)
“La mancanza di personale nel settore della ristorazione – commenta il Presidente della Confesercenti di Prato Stefano Bonfanti – è diventata una sfida sempre più evidente negli ultimi anni. La
domanda di professionisti qualificati supera di gran lunga l’offerta disponibile sul mercato del lavoro. Questa carenza si manifesta a tutti i livelli, dal personale di cucina al personale di sala. Le ragioni sono diverse e complesse. La domanda che ci poniamo, quindi, è: quale potrebbe essere la causa principale della carenza di personale specializzato?” Innanzitutto, la mancanza di interesse dei giovani per le professioni culinarie e alberghiere – continua Bonfanti – o la visione romanzata che riporta a tanti show televisivi . La percezione comune che lavorare in cucina o nel settore della ristorazione sia faticoso, poco gratificante e poco remunerato ha portato a una carenza di personale in questo settore. Inoltre, la mancanza di formazione adeguata e di opportunità di tirocinio nelle scuole alberghiere. Spesso i giovani diplomati escono dagli istituti alberghieri senza avere acquisito le competenze pratiche necessarie per affrontare il mondo del lavoro. Questo crea una disparità tra la teoria appresa a scuola e la pratica richiesta sul campo. Per affrontare questa sfida, è necessario, a mio avviso, promuovere l’immagine delle professioni culinarie e alberghiere, incrementare le ore di stage di formazione in azienda nei percorsi di studio delle scuole alberghiere e incentivare le opportunità di tirocinio per i giovani.”
“Occorre puntare ad una valorizzazione del lavoro del personale di sala o di cucina. Nel nostro settore, forse, ancora di più altri negli anni c’è stata poca valorizzazione delle figure professionali che ricoprono ruoli lavorativi all’interno di un pubblico esercizio – sostiene Renzo Bellandi presidente FIEPET il sindacato dei pubblici esercizi – . Basti pensare come sia ormai un pensiero diffuso
che il lavoro di cameriere possa essere svolto da chiunque, invece, non è assolutamente così. È un lavoro che richiede competenza e professionalità. Basta osservare i CV che arrivano alle aziende per le posizioni di “cameriere”, la maggior parte privi delle benché minima esperienze, per capire come sia considerato un lavoro che può fare chiunque. Nulla di più sbagliato. È un lavoro stupendo ma molto complesso. Facciamocene una ragione!”
Confesercenti Prato negli ultimi anni ha creato un punto d’incontro tra domanda e offerta di lavoro con tramite Cescot Prato – Agenzia per il Lavoro a cui invitiamo sia le imprese che i lavoratori a rivolgersi per trovare le giuste risposte alle loro esigenze.