“Con questa inaugurazione viene messa a disposizione della città e di chi ne ha bisogno una struttura bella, ma anche inserita ed integrata in un contesto come quello dell’oratorio di Sant’Anna, che permetterà agli uni di conoscere e accogliere gli altri. Per questo esprimo grande soddisfazione”. Con queste parole il vescovo di Prato Giovanni Nerbini ha commentato l’inaugurazione ufficiale del nuovo centro diurno sanitario per persone con autismo, che si trova in viale Piave 18 a Prato.
La struttura, gestita dalla Fondazione Opera Santa Rita in stretta collaborazione con l’Asl, è autorizzata ed accreditata ad ospitare 20 utenti adulti. La convenzione con L’Asl Toscana Centro prevede 9 posti.
Il centro diurno sanitario di viale Piave è la quinta struttura appositamente dedicata a persone con autismo che la Fondazione Opera Santa Rita gestisce sul territorio. Operativo dallo scorso 2 aprile, ospita già 10 utenti. L’edificio, di proprietà della Diocesi di Prato, è stato ristrutturato grazie ad un importante investimento economico della Fondazione Opera Santa Rita. “Grazie anche alla Diocesi, che ci ha messo a disposizione l’immobile, siamo riusciti ad aprire il quinto centro per persone con autismo – ha aggiunto la presidente della Fondazione Opera Santa Rita Renza Sanesi – è stata creata una equipe multidisciplinare per seguire in maniera più strutturata gli utenti. Il numero degli utenti è in crescita e noi come risposta abbiamo dato l’apertura di un nuovo centro”.
All’inaugurazione, oltre al vescovo, erano presenti il sindaco Matteo Biffoni, la consigliera regionale Ilaria Bugetti, il presidente e la direttrice della Società della salute Simone Faggi e Lorena Paganelli, il direttore dell’unità funzionale complessa salute mentale adulti di Prato Giuseppe Cardamone: “La novità è che i percorsi assistenziali per persone col disturbo dello spettro autistico in maggiore età vengono strutturati e organizzati tra il servizio pubblico di salute mentale e l’Opera Santa Rita. Questa è un’operazione a cui teniamo molto – ha detto Cardamone – perché significa non solo allargare la possibilità di assistenza alle persone autistiche, ma offrire dei percorsi che hanno una funzione riabilitativa e anche fortemente abilitativa e di inserimento nel contesto sociale”.
La convenzione prevede percorsi di riabilitazione e cura per persone adulte con autismo in carico alla salute mentale adulti di Prato, dopo valutazione congiunta con gli operatori del centro.
Ogni utente – seguito da un’apposita equipe multidisciplinare – segue un percorso riabilitativo individuale e personalizzato, che prevede anche attività in gruppo. L’obiettivo è la creazione di percorsi riabilitativi per il miglioramento del quadro funzionale fino a percorsi di inclusione sociale e lavorativa.
Nel centro è esposta un’opera donata dall’artista Maila Stolfi raffigurante un glicine, segno di amicizia. E sempre in segno di amicizia un glicine sarà piantato nel giardino della struttura.