Su quattro pratesi a Parigi, tre giocano nel Setterosa e nel Settebello. Intanto, l'impianto di via Roma resta in cattive acque
Chiara Tabani e Giuditta Galardi sorridono abbracciate sulla prima pagina de La Nazione Prato di oggi. Assieme al collega Lorenzo Bruni e alla ciclista Vittoria Guazzini sono al momento le rappresentanti certe di Prato alle Olimpiadi di Parigi. Non poniamo fine alla Provvidenza e ci auguriamo che altri concittadini di qualunque specialità vengano convocati. Al momento, però prendiamo atto che tre azzurri pratesi su quattro rappresenteranno la pallanuoto, disciplina alla quale questa città ha donato un monumento: Stefano Tempesti, portiere definito il Buffon delle vasche, miglior giocatore del mondo nel 2011 e un palmares da riempirci una piscina.
Tabani e Galardi
A proposito di piscina, ai sorrisi dei pallanotisti fa da contrasto lo sgomento che coglie alla vista dell’impianto di via Roma che, essendo di fatto l’unico idoneo della città, assolverebbe al duplice compito di campo di gara e di mèta ricreativa per chi cerca refrigerio. Come si denuncia in un servizio di Tv Prato, la vasca olimpionica non sara agibile né per l’agonismo, né per il divertimento nemmeno la prossima estate, mentre dovrebbe essere riaperta la piscina per i piccoli, rimessa a nuovo.
Il complesso di via Roma – è il caso di dirlo – versa in cattive acque, fra abusivi, degrado, lavori fermi. A luglio e agosto non faremo il bagno in piscina ma tiferemo in tv per gli azzurri pratesi a Parigi: ennesima replica del romanzo di una città dove sbocciano campioni, malgrado gli impianti lascino a desiderare.
Da sempre, non è un problema di oggi.
Per le discipline acquatiche la soluzione c’è: lo stadio del nuoto che sarà aperto fra due anni a Iolo. Ma non è un buon motivo perché la gloriosa piscina di via Roma versi nelle condizioni in cui è.