Ancora una volta si registrano disordini e tensioni all’interno del carcere della Dogaia. Il sindacato Uil Pa polizia penitenziaria di Prato denuncia che nel pomeriggio di ieri, venerdì 12 aprile, alcuni detenuti del reparto di massima sicurezza hanno frantumato vetri e cercato di appiccare un incendio dando fuoco a un materasso e ad alcune lenzuola. Ivan Bindo, portavoce del sindacato Uil di polizia penitenziaria, riferisce che un detenuto ha compiuto un gesto di autolesionismo tagliandosi con una lametta. I disordini sono cessati solo dopo un lungo intervento del personale di polizia penitenziaria durato quattro ore, al termine delle quali gli agenti sono riusciti a ripristinare l’ordine e la sicurezza all’interno del reparto. In supporto sono arrivati poliziotti da altri istituti toscani.
Nel corso di queste operazioni via la Montagnola, dove si trova la casa circondariale, è stata chiusa al traffico.
Questo nuovo episodio avviene a pochi giorni da cinque eventi critici avvenuti all’interno della Dogaia, dove si sono registrate risse tra detenuti e aggressioni ai danni di operatori di polizia penitenziaria (con due agenti finiti al pronto soccorso per le cure e dimessi con sette giorni di prognosi).
“Il carcere pratese è al collasso – dice senza mezzi termini Ivan Bindo – non abbiamo più modo di farlo presente. Pochi giorni fa abbiamo proclamato lo stato di agitazione ma come ci aspettavamo, ai vertici dell’amministrazione penitenziaria non è interessato nulla. Abbiamo chiesto un loro intervento invece continuano ad assegnare detenuti problematici e pericolosi. Solo questo anno abbiamo assistito a numerosi episodi di violenza”.
La Uil Pa chiede interventi urgenti e si rivolge alle autorità locali affinché si uniscano alla loro voce. “Siamo stanchi e sfiniti. Diciamo basta a tutto questo trattamento disumano verso gli operatori di Polizia che sono vittime ogni giorno di atti e gesti di violenza da parte di ristretti che continuano imperterriti a non rispettare le regole interne”, conclude Ivan Bindo.