19 Dicembre 2015

Sciopero dei dipendenti della grande distribuzione, rimasti chiusi cinque punti Coop in provincia. A Prato ha incrociato le braccia l’80% del personale


Natale amaro, ad oggi, per i dipendenti della grande distribuzione. Nell’ultimo sabato di spese prima delle festività è andato in scena, anche a Prato, lo sciopero indetto dai sindacati del settore per protestare contro il mancato rinnovo dei contratti nazionali del comparto e difendere diritti e salario.

A livello provinciale sono cinque i punti vendita della Coop Bisenzio Ombrone rimasti chiusi: ingressi serrati nei supermercati di Vaiano, Vernio, Mercatale, Poggio a Caiano e Seano, dove i clienti non hanno potuto effettuare gli acquisti. In città – secondo le stime sommarie fornite dalle parti sociali – avrebbe incrociato le braccia l’80% dell’organico delle principali catene: da Coop a Esselunga, da Decathlon a Pam. Nessun disagio particolare per i clienti, se non un generale rallentamento del servizio.

“Le motivazioni della protesta sono quelle del 7 dicembre scorso – rimarca Alberto Santini della Filcams-Cgil -: la necessità di andare a concludere velocemente un contratto nazionale collettivo che tenga conto della dignità del lavoratore, che riconosca un salario adeguato alle circostanze e che mantenga, e possibilmente migliori, i diritti e le tutele normative del dipendente. Da sottolineare, la straordinaria adesione dei giovani del Decathlon che come la scorsa volta hanno dimostrato di essere attenti al tema e di condividere preoccupazioni e motivazioni dello scontento”.

“Fuori tutti, contratto subito” lo slogan dell’iniziativa, indetta in tutta la Penisola da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil e andata in scena con un grande corteo a Milano. A scendere in piazza anche una delegazione di pratesi: cinquantaquattro le persone, tra sindacati e lavoratori, partiti questa mattina in pullman dal Tribunale di Prato. Volantinaggi di protesta sono comunque andati avanti tutto il giorno anche di fronte ai singoli punti vendita cittadini, come la Pam di via Targetti e Unicoop Firenze a Montemurlo.

“Stiamo discutendo della possibilità di dar vita a nuove forme di mobilitazione, anche durante queste festività, perché riteniamo opportuno che la lotta vada avanti. Sarà un percorso lungo – conclude Santini – ma deve condurci all’obiettivo: il rinnovo del contratto collettivo nazionale e la conferma che il lavoro è importante e che deve essere rimesso al centro, sotto tutti i punti di vista”.

Giulia Ghizzani

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