10 Aprile 2024

Treni per Firenze, binari più liberi per i pendolari. Prato ne approfitti

Con l'alta velocità alla stazione Foster la linea col capoluogo destinata solo al trasporto locale. Un buon programma per i candidati sindaci


 

Entro i prossimi tre anni Firenze attiverà la stazione Foster e l’alta velocità lascerà per sempre Santa Maria Novella. Un problema in più, per noi pratesi, e toscani in genere, recarsi a Roma: giunti a Smn si dovrà raggiungere la Foster. Il people mover di Pisa per un percorso del genere (circa 2 km) costa 6,5 euro. E dire che fino a 10 anni fa dalla stazione centrale di Prato avevamo treni diretti a Roma, Napoli, Milano, Venezia, Torino. Più facile invece recarsi a Milano e in genere al nord: locale Prato-Bologna e da lì si prende la stessa  Freccia o lo stesso Italo su cui saremmo saliti a Firenze,  ma con risparmio di soldi e impiegando mezz’ora in meno.

Il varo della Foster, se da un lato penalizzerà i pratesi che viaggiano sull’alta velocità, dall’altro potrebbe favorire i pendolari. I quattro binari che collegano Firenze a Prato saranno infatti liberi da Frecce e Italo che oggi hanno la precedenza sui locali nell’ultimo chilometro prima di Santa Maria Novella. È  il caso di programmare un  impiego razionale, utile, economico  e green dei quattro binari. Quella che nei sogni si chiama metropolitana di superficie. Attualmente ci sono tre corse all’ora: una diretta con fermata solo a Sesto e Rifredi, una intermedia, una con sosta in ogni stazione, con “buchidopo le 10, sia del mattino che di sera. Andrebbero colmati per favorire arrivi mattutini da Firenze (anche di turisti in centro storico dal Serraglio, perché no?) e il rientro dei pratesi a tarda sera. E servono convogli più capienti  o raddoppiati per un viaggio comodo alle ore di punta.

Sarebbe bene che il futuro sindaco o sindaca affrontasse presto il tema con Regione, Rfi, autorità di Pistoia e della  Valbisenzio, ipotetici capolinea dei collegamenti con Firenze, in modo da attivare, appena l’Av sarà dirottata sulla Foster, un  moderno servizio locale, per l’area più densamente abitata della Toscana.

Le infrastrutture (i binari) ci sono, più che investimenti e soldi servono teste, idee, e sopratutto volontà. Prato ha ben tre stazioni ferroviarie di cui si parla come potenziali ricettacoli di spaccio e microcriminalità, più che come risorse per la mobilità. Una fermata del treno a 100 metri dal duomo (chi altri ce l’ha?) deve diventare ricchezza, non limitarsi a rischio.

Col ponte Lama chissà per quanto ancora a due corsie, l’A11 congestionata (e cara), Firenze piena di telecamere e autovelox forieri di multe, è folle andare  in auto nel capoluogo. Le tramvia che arriva alla Questura è sogno lontano subordinato alla volonta di Firenze e di troppi altri. I binari, le care “rette parallele della vita” sono una realtà. Sarebbe un peccato, lasciarli tristi e solitari.

Buongiornoprato@tvprato.it

disegno di Marco Milanesi