La Gida continuerà a gestire gli impianti di depurazione industriale
La GIDA S.p.a. continuerà a gestire gli impianti di depurazione industriale. Lo ha stabilito, con un parere richiesto dalla Regione Toscana, la Commissione Nazionale dell’Uso delle Risorse Idriche. La gestione degli impianti di depurazione industriale a servizio dei distretti produttivi, stabilisce la Commissione, può essere svolta da soggetti diversi da quello che gestisce il servizio idrico integrato individuato dall’Ato. GIDA sarà quindi in grado di proseguire nella gestione degli impianti di depurazione di Baciacavallo e del Calice, recuperando su scala industriale acqua usata, e nella distribuzione attraverso acquedotti industriali alle aziende tessili pratesi e al vivaismo pistoiese. Il parere dalla Commissione permette anche di proseguire sulla strada della valorizzazione dell’attuale formula di gestione, che ha finora garantito un servizio efficiente e qualitativamente valido, assicurando nel contempo trattamenti depurativi a tutela dell’ambiente. Grazie a questo risultato quindi diventerà più semplice completare gli interventi previsti negli accordi di programma stipulati con il Ministero dell’Ambiente per il definitivo miglioramento dei trattamenti depurativi ed il riutilizzo delle acque reflue recuperate.
“Siamo molto soddisfatti di questa conferma, che la Provincia ha sostenuto fin dall’inizio – spiega l’assessore all’Ambiente Stefano Arrighini – Vengono premiati gli sforzi di coloro che a Prato hanno lavorato perché fosse raggiunto questo obiettivo. Naturalmente decisivo è stato l’impegno della Regione. Si tratta di un risultato che permetterà a GIDA di continuare ad operare per il bene della città”.
“Progetto Acqua si è battuto con forza per risolvere questo problema e sono quindi molto soddisfatto di questo risultato che ritengo essere una grande vittoria per Prato, per le aziende e per i cittadini”, commenta il presidente del Progetto Acqua Simone Paci.
Positivo anche il commento dik Ilaria Bugetti, segretario provinciale del Pd.“Un bel compleanno e una vittoria della buona politica. Voglio dire grazie all’assessore regionale Bramerini che ha svolto un lavoro prezioso e utilissimo, che ci ha consentito di salvaguardare un patrimonio importante, un fiore all’occhiello della collaborazione aziendale tra pubblico e privato, proprio nell’anno in cui si celebra il 30° anniversario della nascita di Gida spa”.
Così Ilaria Bugetti, segretario provinciale del Pd, commenta la notizia del parere espresso della Commissione nazionale dell’uso delle risorse idriche che, di fatto, scongiura il rischio di una scissione societaria di Gida, come aveva ipotiz zato l’amministrazione comunale di Prato.
“L’attività di depurazione industriale svolta dalla società in questo trentennio – dice ancora Bugetti – rappresenta uno dei punti più alti della gestione dei servizi per l’impresa e la collettività, con pochi paragoni nel resto del paese. Il parere della commissione nazionale, supportato dall’ottimo lavoro della Regione, ci restituisce nella sua integrità una delle società con le migliori performance sul territorio regionale. Da qui si riparte – conclude Bugetti – per guardare con fiducia a un nuovo patto tra istituzioni, società partecipate e privati nell’interesse della collettività”.A Bugetti replica l’assessore comunale alle politiche energetiche, Filippo Bernocchi: “le affermazioni di Ilaria Bugetti non hanno fondamento.
«Le affermazioni di Ilaria Bugetti non hanno fondamento: quello che ha stabilito la Commissione nazionale di vigilanza delle risorse idriche (Conviri) va nel senso auspicato dall’Amministrazione comunale, che ha infatti sempre sostenuto che nel caso di Gida non fosse obbligatorio il ricorso ad una procedura di gara per l’affidamento del servizio, in quanto non rientrante nel servizio idrico integrato. Questo a tutela del patrimonio di Gida e nell’interesse del distretto pratese.
I problemi di Gida sono nati a causa di scelte fatte dalla Regione Toscana, guidata dallo stesso partito a cui appartiene Ilaria Bugetti, e da una decisione impropria di Ato, che contrariamente a quanto indicato dalla normativa nazionale sostenevano si dovesse procedere con gara e rientrare quindi tra le braccia di un gestore unico, ovvero Publiacqua.
Noi abbiamo invece sempre affermato che questo non rispondesse nè agli interessi della collettività, nè alla normativa nazionale e che quindi la scissione avrebbe potuto salvaguardare gli interessi del nostro distretto.
Il parere di Conviri rende pertanto giustizia alla posizione fin dall’inizio assunta dal Comune di Prato contro il sistema dei servizi pubblici toscani dietro cui si nasconde l’egemonia del Partito democratico.
Bugetti parla a vanvera o non sa cosa dice e comunque la questione dell’eventuale scissione riguarda i soci, quindi in primis il Comune di Prato e non certo il Pd pratese. Gida, ricordiamolo, è stata voluta e costruita dagli industriali e dai cittadini pratesi».