25 Novembre 2015

Baciacavallo, Gida e Comune rispondono al comitato cittadino: “Valori nella norma” VIDEO


Gida e il comune di Prato replicano al comitato cittadino “Difendiamo la nostra salute”, il quale ormai da mesi sostiene che le emissioni che provengono dall’inceneritore di Baciacavallo Gida nuocciono gravemente alla salute dei residenti di Fontanelle e Paperino. Le nostre telecamere, in particolare, erano andate a vedere il funzionamento delle centraline che il comitato ha installato a spese proprie per captare le molecole pm 2,5. Queste sarebbero responsabili di tumori, che alcuni studi citati dal comitato, oltre alle indagini dell’Istituto Superiore di Prevenzione Oncologica, dimostrano essere in percentuale maggiore in tale area rispetto al resto della provincia pratese. Gida definisce “poco attendibili” i dati dell’Ispo poichè non tengono conto di fattori genetici e non genetici, come l’eventuale propensione al fumo, del campione di popolazione indagato.

L’Ingegner Ferretti e l’assessore all’Ambiente del comune di Prato Filippo Alessi raccontano anche il motivo per cui l’iter che doveva portare Gida alla realizzazione di un nuovo termovalorizzatore si sia arrestato.

Per conoscere il reale impatto dell’inceneritore su coloro che vi abitano intorno, al comune il comitato chiede, e a tal proposito ha raccolto 2000 firme, di avere dati più precisi riguardo all’area residenziale prossima a Gida e non relativi all’intera Circoscrizione Sud. Il comune chiarisce i dubbi degli stessi cittadini anche riguardo alle recenti campionature di Arpat su un’area a verde di piazzale Palasaccio: vicino Gida e adiacente al giardino di un’abitazione, l’area, in cui sono state trovate diossine, è stata poi classificata come industriale.

Per quanto riguarda l’emissione di esaclorobenzene, sostanza tossica classificata tra i Persistent Organic Pollutant dalla Convenzione di Stoccolma del 2001, di cui Gida sarebbe la principale fonte secondo un rapporto del 2013 dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) reso noto dall’Associazione Vita Ambiente Salute, Ferretti fa sapere che si tratta di un micro inquinante organico non normato dalla legge, quindi non prescritto. “I dati di Ispra del 2013” spiega ancora Ferretti “furono poi rivisti da Arpat nel giugno dello stesso anno: le emissioni di Gida di esaclorobenzene sono ben al di sotto dei limiti di legge, e questo vale anche per gli altri micro inquinanti organici come diossine, furani e pcb, normati e dunque regolarmente misurati dalla nostra azienda”.