Un registratore per la riproduzione del canto degli uccelli era il richiamo adoperato, illegalmente, da un cacciatore per attirare i volatili da abbattere. Una pratica venatoria non consentita alla quale hanno posto fine gli agenti di Polizia provinciale intervenuti nei giorni scorsi a Seano. L’operazione ha portato alla denuncia del cacciatore, il sequestro dell’apparecchiatura, delle armi, delle munizioni e di tutta la selvaggina abbattuta.
Gli agenti hanno colto in flagranza il cacciatore all’interno di un appostamento fisso, regolarmente autorizzato, mentre utilizzava il registratore azionandolo a distanza. L’apparecchio, dotato di due amplificatori, era infatti nascosto sotto una catasta di legna fuori dall’appostamento. Oltre al sequestro del mezzo, armi, munizioni e selvaggina abbattuta (8 storni, 1 allodola e 1 gazza) il cacciatore rischia l’ammenda fino a 1.549 euro e la segnalazione alla Questura per eventuali provvedimenti di sospensione della licenza di caccia.
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