25 Settembre 2015

Un albero per ogni nato, Sì-Toscana a Sinistra: “Non è vero che a Prato non c’è posto: ci sono zone previste a verde pubblico mai realizzate”


Il comitato pratese di Sì-Toscana a Sinistra interviene sulla questione degli alberi da piantare – uno per ogni nato – nei comuni sopra i 15 mila abitanti. Nei giorni scorsi, nel presentare il piano di manutenzione del verde pubblico, l’assessore Filippo Alessi ha ammesso che il Comune di Prato non applica la normativa perchè per tremila nuove piantumazioni di alberi ogni anno, sul territorio pratese “non c’è posto”.
Una dichiarazione che ha innescato la polemica a distanza con il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti.
Per Sì-Toscana a Sinistra “a guardare bene i piani regolatori, non solo queste aree esistono e andrebbero ripopolate di alberi – in seguito alle calamità naturali e anche per l’oggettiva capacità di ospitare altri esemplari – ma sono previste nuove zone di verde pubblico, che di solito non vengono mai realizzate, perché considerate una spesa improduttiva, piuttosto che come valorizzazione della città e della qualità della vita. Con l’amministrazione Cenni – prosegue la nota di Sì Toscana a Sinistra – l’esigenza di fare cassa ha portato ad agevolare nuove colate di cemento anche in aree già individuate per il verde pubblico, senza che la giunta Biffoni abbia finora preso le distanze da questa nuova pratica. A proposito, basta citare il Parco degli Aquiloni di Galcetello, dove ancora non sono stare sistemate le aree verdi oltre la tangenziale e nel frattempo si pianificano nuove costruzioni su quelle già realizzate”.

Sì Toscana a Sinistra sottolinea che la legge nazionale in questione ha il grave difetto di non essere finanziata, motivo che assieme ai tagli ai trasferimenti ha indotto i Comuni ad “un’applicazione volontaria episodica e spesso anche inconcludente” del dettatto normativo. Il comitato pratese di Sì-Toscana a Sinistra chiede comunque che “l’amministrazione insista con il Ministero competente per definire la questione dei finanziamenti necessari” e suggerisce tra le altre cose “di realizzare cinture di essenze vegetali lungo i grandi assi di comunicazione viaria, in grado di attutire il rumore e l’inquinamento acustico, soprattutto in una fase di pianificazione di interventi di ampliamento come per l’autostrada A11 o il sottopasso del Soccorso, dove si continuano a rinviare i provvedimenti di compensazione e di riduzione dell’inquinamento”.

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