Ottanta occhi puntati che, dall’alto, monitorano strade, ponti, piazze e sottopassi. Ottanta apparecchi pronti a riprendere, ogni giorno, ciò che accade in città, con l’obiettivo di tutelare la sicurezza urbana.
Il sistema di videosorveglianza del Comune di Prato si prepara, da settembre, a fare un salto in avanti: tra qualche mese le telecamere in stile “Grande Fratello”, disseminate sul territorio a partire dal 2003, potranno contare su un innovativo software di analisi automatizzata. Un meccanismo ‘intelligente’, ora in fase di sperimentazione, consentirà di segnalare direttamente alle forze dell’ordine anomalie e criticità. Cavalcando il concetto di ‘smart cities’.
“Per dire, un movimento improvviso di persone, un raggruppamento improvviso – spiega il comandante della Polizia municipale Andrea Pasquinelli – o ancora una accelerata particolare. tutti questi elementi, di apparente rischio, verranno riconosciuti dalla macchina e trasmetti in presa diretta alle centrali operative. Le telecamere sono unostrumento utilissimo per il nostro lavoro. Non sono la panacea di tutti i mali: non è che se mettiamo una telecamera in un posto, quel luogo diventa l’Eden. Però possono aiutarci molto a districarci in situazioni complesse, come incidenti stradali o altro”.
Quasi 300mila euro il costo annuale di gestione dell’intero sistema di videosorveglianza pratese, comandato quotidianamente dalle cinque sale operative delle forze dell’ordine e monitorato dai Vigili del Fuoco.
Il potenziamento infrastrutturale, che si serve della fibra ottica, procederà anche su altri due fronti: da una parte, l’integrazione con i sistemi di controllo dei Comuni limitrofi dell’area metropolitana; dall’altra, la connessione con altre soluzioni tecnologiche già in uso, come ad esempio l’Infomobilità. Persino le scuole, una volta installate le telecamere negli istituti, saranno ‘agganciate’ alla piattaforma di videosorveglianza comunale.
“Questo potrà essere fatto ogni volta che porteremo la connessione con fibra ottica nelle strutture – sottolinea l’assessore all’Agenda Digitale e Innovazione Benedetta Squittieri -. La banda larga ci permetterà di integrare il circuito di sorveglianza degli ambienti didattici con i nostri dispositivi software. Le telecamere rispondono a un’esigenza sentita: sono stati tanti, troppi, gli episodi di furto e danneggiamento nelle nostre scuole”.
Ser Lapo Mazzei, Mazzoni e Malaparte sono le realtà che, con l’avvio del nuovo anno scolastico, festeggeranno l’arrivo della connessione veloce e in cui, potenzialmente, potranno quindi essere collocate le prime videocamere.
Giulia Ghizzani