L’Unione industriale chiede chiarezza al Governo sul fotovoltaico
“Per colpire gli scorretti si penalizzano gli investimenti di tutti e si compromette la diversificazione delle fonti energetiche ”. L’Unione industriale con il vicepresidente Riccardo Matteini prende posizione sul recente decreto varato dal governo sulle energie rinnovabili. Nel provvedimento non è più presente il tetto degli 8.000 megawatt ipotizzato inizialmente come quota massima per gli incentivi al fotovoltaico, ma per gli industriali pratesi “desta viva apprensione la decisione di approvare il prossimo giugno un nuovo decreto che fisserà il nuovo conto energia”.
“Chi aveva intenzione di investire nel settore si fermerà, visto che non c’è alcuna certezza su cosa succederà a giugno – afferma Matteini -. E ci saranno effetti diretti sull’impiantistica e sull’occupazione di un settore finora in espansione. Chi invece ha operazioni già in corso – prosegue il vicepresidente degli Industriali – si trova a fare i conti con un quadro di riferimento ben diverso da quello su cui aveva basato i suoi investimenti”.
A Prato gli impianti fotovoltaici ad uso civile e industriale per i quali sono state richieste le autorizzazioni dal 2009 ad oggi sono 511 per una potenza di 46,9 MW. Di questi ne sono attivi la metà, ma se anche tutte le richieste venissero attivate, la produzione coprirebbe il 5% circa del fabbisogno provinciale, rimanendo lontanissimi da quel 20% di energia da fonti alternative che costituisce l’obiettivo dell’Unione Europea per il 2020. “Non è vero che di fotovoltaico ce n’è anche troppo – conclude Riccardo Matteini – Bisogna frenare gli abusi ma non scoraggiare gli investimenti in un settore strategico per il futuro.