19 Giugno 2015

Due affittacamere abusivi scoperti a Oste: i posti letto per gli operai cinesi ricavati perfino nel ripostiglio


Un gruppo interforze composto dai Carabinieri della Tenenza di Montemurlo, dalla polizia municipale, dal dipartimento di prevenzione della Usl4 di Prato, dalla medicina legale e dall’Ispettorato del lavoro, in questi ultimi giorni ha effettuato una serie di controlli mirati nella zona di Oste finalizzati alla verifica delle condizioni di abitabilità di alcuni appartamenti.

Dagli accertamenti è emersa la presenza di due affittacamere abusivi in un condominio di via Toti. I due appartamenti, di proprietà di italiani, erano stati affittati a cittadini cinesi che li avevano trasformati in dormitori per i connazionali, che lavorano come operai in alcune ditte della zona. Nelle abitazioni, di circa 80 metri quadrati ciascuna, erano stati ricavati rispettivamente 14 e 13 posti letto.

In un caso, per l’affittuario cinese è scattata la denuncia penale, perché le brandine erano state sistemate anche in un ripostiglio, contravvenendo così alle norme urbanistiche e ai requisiti igenico sanitari previsti per le abitazioni. All’altro affittuario cinese, invece, è stata fatta una sanzione amministrativa per aver avviato l’attività di affittacamere senza le necessarie autorizzazioni.

Per l’appartamento con i letti nel ripostiglio è scattato il sequestro amministrativo e l’affittuario ha l’obbligo di impedire che le camere siano di nuovo utilizzate dai propri connazionali. Per il resto, dai controlli effettuati, tutte le persone presenti negli appartamenti sono risultate in regola con i permessi di soggiorno.
“L’attenzione per la legalità sul territorio è sempre massima.- sottolinea il sindaco Mauro Lorenzini – I controlli in abitazioni private sono più difficili da svolgere, ma questo non ci fa scoraggiare e, anche grazie alle altre forze di polizia, alla Usl e all’ispettorato del lavoro siamo riusciti a portare a termine un’importante operazione. Il messaggio deve essere chiaro per tutti:chi vive e lavora a Montemurlo lo deve fare nella legalità e sicurezza”.

Foto di archivio