Dopo la notizia riportata da Tv Prato della lievitazione dei costi a 69 milioni di euro, di cui 30,7 mancanti, per la progettazione esecutiva e realizzazione del sottopasso della Declassata al Soccorso, il sindaco Matteo Biffoni si è messo in contatto con il commissario straordinario dell’opera Eutimio Mucilli e con vari uffici di Anas, per verificare lo stato dell’arte dell’iter. “Ho ricevuto rassicurazioni sulla linearità del percorso, che noi conoscevamo già e che potrà giungere al finanziamento residuo dell’intervento attraverso un’integrazione che sarà portata al Cipess” – afferma Matteo Biffoni.
Il finanziamento mancante dell’opera – lo ricordiamo – è stato incluso nella proposta di Contratto di programma 2021/2025 trasmessa lo scorso 7 febbraio da Anas al Ministero dei trasporti, il quale sta istruendo la pratica da inviare al Cipess per l’approvazione.
Il primo cittadino non prende dunque in considerazione l’ipotesi che il governo possa non coprire i 30,7 milioni di euro mancanti, considerato anche l’avanzamento dell’iter autorizzativo, che ha ottenuto l’estate scorsa il disco verde dalla valutazione di impatto ambientale con corpose prescrizioni riguardanti la gestione del futuro cantiere e il rischio di effetto barriera legato all’innalzamento della falda, aspetto questo che dovrà essere affrontato in sede di progettazione esecutiva.
Biffoni difende la scelta progettuale, definita “la più complicata, ma la migliore nell’interesse della città”, e imputa alla burocrazia italiana e ad alcuni fatti contingenti fra cui l’arresto di un commissario e al covid, il prolungamento dell’iter.
La lievitazione dei costi – fa notare infine Biffoni – è un aspetto che riguarda tutte le opere pubbliche in Italia negli ultimi anni e non solo il tunnel del Soccorso.
Sull’argomento interviene la capogruppo del movimento 5 stelle in consiglio comunale Silvia La Vita che ricorda come i pentastellati fin dal primo giorno di insediamento della giunta Biffoni nel 2014 abbiano contestato che i 16 milioni previsti inizialmente per l’opera erano un dato assolutamente irreale destinato come minimo a triplicare. Altrettanto irreale – secondo la consigliera del Movimento 5 sttelle – è il tempo di realizzazione dichiarato. “Avremo la città immobilizzata e congestionata per anni, peggio di come e’ oggi, mentre se si fosse optato per un semplice terrapieno, sarebbe stato forse esteticamente meno appetibile, ma il problema sarebbe già stato risolto: le file eliminate, i rischi sarebbero a zero e si sarebbero risparmiati milioni di euro dei cittadini”.