“Sono dieci anni che i nostri amministratori condominiali inviano lettere al Comune per far presente le nostre difficoltà e far sentire la nostra voce. Non chiediamo trattamenti speciali ma rivendichiamo il nostro diritto, dal momento che paghiamo le tasse come tutti gli altri, ad avere strade più sicure. Quest’area è paralizzata e caotica. Non possiamo continuare ad andare avanti così”.
Si sentono in trincea, gli abitanti di via delle Fonti. Cittadini di serie B, dimenticati dall’Amministrazione e soffocati, soprattutto, da un sistema della viabilità che fa acqua da tutte le parti. Un po’ come quella che finisce per ristagnare, quando piove, nei crateri del marciapiede (FOTO), preso di mira dai tanti – troppi – camionisti che non si fanno scrupoli a parcheggiare lungo la via, costringendo i residenti a inscenare un’autentica gincana tra i mezzi.
Ma questo è soltanto uno dei grattacapi della zona. In cima alla lista degli interventi urgenti c’è, infatti, il problema sicurezza sul ponte che attraversa l’autostrada A11. Un cavalcavia troppo stretto per le auto e in particolare per pedoni e ciclisti, obbligati a percorrere il tratto a pochi centimetri di distanza dalle auto in transito con i rischi che ne conseguono.
“Non c’è un marciapiede, né una corsia riservata. Se vogliamo andare dall’altra parte del ponte – reclama Donato Sacco, residente – siamo costretti per forza a camminare o pedalare in strada, gomito a gomito con i veicoli che sfrecciano. Eppure non abbiamo altra scelta per raggiungere la zona di via Ferraris: siamo isolati. Per adesso non si sono verificati gravi incidenti ma dobbiamo, al solito, aspettare che ci scappi il morto per far qualcosa? Sul ponte, tra l’altro, vige il divieto di transito ai mezzi pesanti. Ma le centinaia di camion diretti o di ritorno dall’area industriale se ne fregano. Ci vorrebbe magari una telecamera per monitorare la situazione e multare chi infrange le regole”.
Che dire, poi, della vicina fermata della Lam. Di apposite tettoie nemmeno l’ombra. Né, tantomeno, di spazi per l’attesa del bus. L’ennesimo schiaffo a un servizio utile ed efficiente.
Ma una soluzione per impedire l’assedio quotidiano di camion e auto secondo i residenti c’è: ripristinare via di Maiano, ora praticamente abbandonata, e trasformarla nello snodo del traffico pesante, come del resto annunciato a suo tempo.
“Sono anni e anni che il progetto di asfaltatura di quella strada è fermo. Eppure tante promesse erano state fatte: invece nulla – ricorda Sacco -. Se si mettesse in pratica quanto ipotizzato, via di Maiano potrebbe diventare la via ideale per consentire ai trasportatori di uscire dalla zona industriale e immettersi direttamente su viale Berlinguer senza usufruire del ponte dell’autostrada e senza creare tutti i problemi del caso. In passato abbiamo fatto petizioni e proteste. Aspettiamo, stavolta, fiduciosi un intervento da parte del Comune o quantomeno spiegazioni – termina – a questa situazione indecorosa e spiacevole”.
Giulia Ghizzani