22 Febbraio 2024

Se la Villa Medicea vince non per i meriti propri, ma grazie alla politica

Un lettore scrive sul peso che politici e partiti hanno avuto su una decisione che avrebbe dovuto ispirarsi a criteri di tutela, fruibilità e valorizzazione


Ricevo e pubblico questa riflessione sulla vicenda della Visitazione del Pontormo, che durante i restauri alla chiesa dei santi Michele e Francesco di Carmignano, nella quale l’opera tornerà a lavori terminati, sarà accolta nella (degnissima) Villa Medicea di Poggio a Caiano:

 

L’esito della vicenda della sistemazione della Visitazione del Pontormo dimostra una volta di più (…).che la cultura e le sue ragioni sono sottomesse alle logiche di bassa politica. In questo caso sarebbe stato opportuno scegliere la migliore sistemazione in base a criteri di fruibilità, di tutela e di valorizzazione dell’opera, principi fra l’altro sanciti dalla Legge. Invece si è deciso, come quasi sempre, seguendo ragionamenti di bandierina, di misero campanilismo, di tifoseria partitica, senza minimamente considerare che cosa è e cosa rappresenta la Visitazione del Pontormo. (….) La politica dei favori. Tutti i soggetti, sia di destra che di sinistra, in campo hanno dato il peggio di sé:  il sindaco di Carmignano Prestanti (Pd) ha agito come se l’opera del Pontormo fosse roba sua, con una logica da paese che di fatto ha finito per fare un favore alla destra e a un comune da sempre rivale, Poggio a Caiano; il ministro della Cultura Sangiuliano (quello che i libri non li legge), attraverso la Soprintendenza, ha voluto fare un favore a un comune dello stesso suo orientamento politico; la Diocesi di Pistoia, proprietaria dell’opera, che avrebbe voluto in principio non prendere partito né per l’uno né per l’altro, alle prime polemiche si è ‘spaventata’, rinunciando alla sua autonomia di scelta. Complimenti a tutti. Dicono che l’Italia detiene il 70 per cento del Patrimonio Culturale al mondo: se è così non abbiamo imparato nulla da tutta questa cultura che abbiamo.

Alberto Di Matteo
drammaturgo e regista

La Visitazione del Pontormo

Caro Alberto,
lasciano sgomenti il percorso con cui si è arrivati alla scelta e la stessa natura del risultato finale che emerge e all’incirca appare questo: il sindaco di Poggio esce “vincitore”, quello di Prato beffato. Quello di Carmignano forse in cuor suo appagato dall’aver fatto perdere il compagno di partito e vincere gli avversari. Il ministro è soddisfatto per il Comune di centro destra. La Diocesi evita di scontentare i più forti.

Tutto questo, porterà la Visitazione, temporaneamente, nella Villa Medicea di Poggio a Caiano. Questo, non le considerazioni che l’edificio sia stato costruito pochi decenni prima che Pontormo dipingesse la Visitazione ed è una summa di tutte le arti rinascimentali  E che nella Villa trionfi, per bellezza e dettagli di modernità, un affresco dello stesso Pontormo, la lunettaVertumno e Pomona“, che apre un interessante dialogo con la pala raffigurante l’incontro fra la Madonna e Santa Elisabetta. Sia nel trattare il tema mitologico e pagano della lunetta, che quello storico e religioso del dipinto, Pontormo rappresenta le figure umane impegnate in gesti quotidiani, privi della solennità che in genere veniva attribuita ai rispettivi contesti.

In aggiunta, avrebbe dovuto pesare che la Villa, patrimonio statale è a ingresso libero, mentre l’accesso al museo pratese è a pagamento.

In conclusione: fosse stato un concorso pubblico la Villa Medicea avrebbe meritato il primo posto per titoli ed esami. E invece, l’hanno fatta vincere per la classica spintarella.

 

Buongiornoprato@tvprato.it

disegno di Marco Milanesi