Rintracciato e arrestato a Genova mentre cenava in un ristorante il “re del falso”. Così era considerato Y.P., imprenditore cinese di 52 anni, condannato dal tribunale del capoluogo ligure a cinque anni di reclusione per le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione, contraffazione di merci e introduzione sul territorio italiano di prodotti con segni falsi.
Il “Re” era in grado di far arrivare dall’Asia nel porto di Genova ogni mese migliaia di capi di abbigliamento contraffatto. Un giro illecito di import/export per migliaia di euro che nel 2009 era stato scoperto dai militari della Guardia di Finanza che avevano sequestrato quasi un milione di abiti insieme a due capannoni a Montemurlo dove i capi venivano stipati e poi smistati in tutta Italia.
Per sfuggire all’arresto in seguito alla condanna Y.P. si era rifugiato nella zona di Livorno. Qui aveva lavorato sotto traccia operando sia nel settore dell’importazione di merce contraffatta che in quello della ristorazione (aiutava i connazionali ad avviare le imprese). E proprio all’interno di un ristorante di Livorno che i carabinieri della sezione catturandi di Genova lo hanno rintracciato e arrestato su ordine di carcerazione emesso dal sostituto procuratore Luca Scorza Azzarà.