Daniele Maiorino, il 58enne fermato due giorni fa con l’accusa di aver ucciso il cognato e vicino di casa Alessio Cini, il tecnico tessile trovato semicarbonizzato davanti alla sua abitazione la mattina dell’8 gennaio scorso ad Agliana, stamani ha incontrato nel carcere di Pistoia il suo avvocato Katia Dottore Giachino, al quale ha spiegato che vuole parlare in occasione dell’udienza di convalida, fissata per lunedì davanti al gip Patrizia Martucci.
“L’ho trovato più sereno – spiega l’avvocato -, lunedì ci sarà l’udienza e ha detto che vorrà nuovamente parlare. Io gli ho rappresentato la possibilità di avvalersi della facoltà di non rispondere, ma lui ha affermato che vuole parlare, perché mi ha detto ‘io sono innocente e qui non hanno capito che hanno sbagliato mira’”.
Per la procura, che ha coordinato le indagini dei carabinieri di Pistoia, Maiorino avrebbe ucciso il cognato per questioni economiche, legate a una possibile eredità. L’avvocato ribadisce che “le indagini al momento sono molto lacunose, perché in dieci giorni non si può chiudere un omicidio per due parole dette in macchina (per l’accusa Maiorino, intercettato in auto, avrebbe ammesso le sue responsabilità NdR), un soliloquio fra l’altro di frasi spezzettate e messe lì e che non si capisce a che punto dell’intercettazione avvengono. Se lunedì verrà confermato l’arresto, chiaramente ci sarà il riesame, perché a quel punto vedremo gli atti e capiremo come muoverci e certamente, per quanto riguarda le intercettazioni ci avvarremo anche della consulenza tecnica di un perito, perché questi sono processi che fanno con le perizie”.
Intanto, sul fronte degli inquirenti, gli accertamenti continuano con le analisi delle varie posizioni. Le indagini, dirette dal procuratore capo Tommaso Coletta e dal sostituto procuratore Leonardo De Gaudio, vengono svolte dal nucleo investigativo e dalla sezione operativa dei carabinieri di Pistoia.