Niccolò Biancalani: “Influenza e covid, città a letto. Non ingolfate il pronto soccorso”
Colpo di coda delle due malattie. "Chiamate il.medico, inappropriato salvo casi di fragilità ricorrere all'ospedale
UInfluenza e covid tengono sotto scacco gli italiani. E i pratesi. Non esiste famiglia che non conti almeno un componente colpito. Con probabile espansione, provocata dal facile contagio. La malattia sta dilagando da metà dicembre, l’attuale dovrebbe essere un periodo di calo ma i numeri dei contagi, in Italia e in città, sono ancora elevatissimi. Sotto pressione il pronto soccorso, al quale un gran numero di persone si rivolge, quasi sempre in modo inappropriato. Ingolfando la struttura ricavando, dopo lunghe attese, responsi ottenibili dal.medico di famiglia.
A www.tvprato.it il dottor Niccolò Biancalani, pratese, segretario regionale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) dà consigli e raccomandazioni.
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Dottor Biancalani, siamo sotto scacco di influenza e ritorno del covid. Cosa dobbiamo temere di più?
“L’influenza, che si.manifesta con temperature più elevate e con maggiore durata dei sintomi. Il covid grazie alle vaccinazioni e alle mutazioni benigne della patologia, risulta meno virulento”.
Come distinguerli?
“Il covid si presenta con temperature non oltre i 38°, la fase acuta si risolve in un paio di giorni con strascichi di perdita di gusto e olfatto e astenia che si portrae anche dopo la guarigione. L’influenza ha temperature superiori ai 38° con picchi di 40°, i sintomi si manifestano per 4-5 giorni, comprensivi di forte e persistente tosse”.
Che fare, nell’uno e nell’altro caso?
“Avvertire il medico di famiglia che prescriverà paracetamolo o ibuprofene ed un eventuale sciroppo per la tosse nel caso di influenza. Le terapie per entrambe le sindromi sono identiche”.
Precauzioni?
“Per sé idratarsi bevendo molto, stare al caldo come raccomsndavano le nonne, pazienza e aspettare. Non assumere antibiotici, se non dopo visita medica. Per tutelare gli altri, isolarsi per ridurre al.massimo il contagio a familiari, parenti, vicini; lavarsi spesso le mani, uscire solo se indispensabile, indossando la mascherina”.
Come stabilire che si tratti di covid o influenza?
“Al di là della constatazione dei sintomi, la sola via è il tampone. Ma risalire al.tipo di malattia non è necessario”.
Perché si ammalano anche i vaccinati?
“Chi si è vaccinato ha una copertura migliore ma questa influenza si presenta in forma particolarmente aggressiva ed è possibile si manifesti anche nei vaccinati, specie con un quadro complesso di fragilità”.
Chi si ammala di piu?
“Neonati e bimbi fra gli zero e i quattro anni e i 40-60enni. In mezzo, a crescere, le fasce fra i 5 e i 40 anni. Chi in proporzione contrae di meno la malattia sono gli over 65, vaccinati al.70%, ma che si rivolgono più massicciamente al.pronto soccorso in quanto spesso fragili a causa di un quadro clinico complesso’
Ovunque è assalto al.pronto soccorso.
“Ed è un comportamento sbagliato, in assenza di fragilità, di età bassissima o elevata, di sintomi gravi quali dispnea o difficoltà respiratorie. In genere i pronto soccorso si riempiono 10 giorni dopo il manifestarsi della malattia e lo restano fino a 10 giorni dopo il suo abbassamento”.
Basta il medico di famiglia, dunque.
“Nei casi ordinari, sì. Al pronto soccorso le attese sono di 17-18 ore per un posto.letto e di 7-8 per esami diagnostici. È bene che chi vi si rivolge lo sappia. All’ospedale occorre rivolgersi in modo appropriato, non come scorciatoia per esami o con la speranza di avere risposte immediate”.