6 Novembre 2014

“Famiglia povera, azienda ricca”: la Mansi protagonista ai Forum di idee per Prato stimola città sui temi di etica ed economia VIDEO e FOTO


“Famiglia povera, azienda ricca, i dividendi stanno nelle aziende, i soldi servono per gli investimenti, le imprese hanno bisogno di liquidità per costruire il proprio futuro”. Antonella Mansi tocca un tasto sensibile per il distretto pratese, storicamente costituito da aziende sotto capitalizzate, sottolineando uno dei valori che devono guidare lo spirito d’impresa.
A partire dalla propria esperienza di manager e dirigente d’azienda, la vice presidente di Confindustria ha parlato per oltre un’ora di etica ed economia, nel primo appuntamento dei “Forum di idee per Prato”, il ciclo promosso dal vescovo Agostinelli.

L’incontro, dal titolo “Essere per fare. Quali valori per un orizzonte di speranza”, ha richiamato nell’aula magna del Pin questo pomeriggio numerosi protagonisti della vita economica, politica, culturale e associativa della città, ma anche semplici cittadini.

“C’è bisogno di ritrovarsi tutti insieme, istituzioni, mondo del lavoro – ha detto il Vescovo nell’introduzione all’incontro – c’è bisogno di audacia e di coraggio, non di scoramento, solo così è possibile tornare a sperare”. E proprio la speranza è l’orizzonte verso il quale la Chiesa pratese invita a guardare gli imprenditori ma anche i rappresentanti delle istituzioni cittadine partecipanti al Forum.

“Rimettere al centro la fabbrica e il lavoro, che è il suo valore principale; la sfida è quella di creare una fabbrica di talenti che investe nel capitale umano”, ha affermato la Mansi, rispondendo alla domanda su come coniugare una cultura del risultato con i valori della persona.

La Mansi, già presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, un incarico che la giovane manager ha lasciato a luglio al culmine della notorietà, ha detto: “Avevo terminato il mio compito; per me è stato naturale tornare nell’azienda di famiglia, l’obiettivo era stato raggiunto”. La giovane imprenditrice ha affermato che “la coerenza è un prezzo che si paga e che porta a delle rinunce” ma al contempo “si può essere competitivi sui mercati globali senza abbassare gli standard della sicurezza, della produzione e il costo del lavoro”. Se per correre bisogna “essere più leggeri”, ha sottolineato, “non si può pensare solo di tagliare: l’impresa vincente è quella che sa innovare, questa è la sfida più impegnativa”. Un tema particolarmente attuale a Prato, il cui  distretto tessile non è riuscito ad adeguarsi ai nuovi tempi, schiacciato da una concorrenza globale e non sempre rispettosa delle regole. “La tentazione è di adeguarsi, di non sentirsi tutelati e prendere qualche scorciatoia – ha concluso la Mansi – invece i primi a osservare le regole e a pretendere che tutti le rispettino dobbiamo essere noi imprenditori, le aziende certificate alla fine sono quelle più attrezzate per vincere le sfide dei mercati internazionali”.

guarda l’intervista ad Antonella Mansi

(Foto Fabio Barni)