Il Comune di Prato ha incassato 10,6 milioni dalla prima rata della Tasi: la percentuale di riscossione della tariffa è attorno al 90%, un dato superiore a quello dell’Imu dello scorso anno, che fu pagato in maniera volontaria dall’86% dei contribuenti. A versare la prima rata della Tasi, entro lo scorso 16 ottobre, erano tenuti i proprietari di prima casa (49.550 abitazioni e circa 73 mila persone, comprendendo le comproprietà), i possessori di fabbricati rurali ad uso strumentale e le imprese edili sugli immobili invenduti e non affittati.
2200 contribuenti hanno deciso di pagare la Tasi in un’unica soluzione e non aspettare la scadenza della seconda rata, fissata il 16 dicembre.
Per coloro che non hanno pagato, se non interviene prima un accertamento della Sori, c’è tempo un anno ai fini del ravvedimento operoso. All’importo da versare, in questo caso, vanno aggiunti gli interessi legale dell’1% e le sanzioni che crescono con il passare del tempo: 0,2% giornaliero per i primi 14 giorni; sanzione fissa del 3% fino al 30° giorno e del 3,75% fino al primo anno. A seguito del quale non è più possibile aderire al ravvedimento operoso e in caso di accertamento si è passibili di sanzione del 30% per omesso versamento.
Dario Zona
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