23 Ottobre 2014

Pratese beffata dal governo Renzi: vince il maxi-concorso, ma perderà il posto di lavoro per i tagli alla Camera di Commercio


Si è classificata prima al concorso della Camera di Commercio dello scorso aprile a cui hanno partecipato oltre settecento persone da tutta Italia (e inizialmente le domande pervenute erano 2627, guarda il video). Ma pochi giorni dopo la felicità per la pubblicazione della graduatoria, per Rossella Romano, pratese, 37 anni, è arrivata la beffa: il Governo Renzi ha deciso la riduzione dei contributi versati annualmente dalle imprese alle Camere di Commercio: -35% dal prossimo anno, fino al dimezzamento nel 2017. Così per Rossella, come per altre tre persone, è arrivata la certezza che il contratto a tempo determinato di un anno, che si era conquistata con il concorso, non sarà rinnovato. “Sono passata in pochi giorni dalla soddisfazione immensa di essere emersa tra così tanti candidati, alla delusione per questo provvedimento – racconta Rossella -. È un peccato perchè tra tutti i partecipanti al concorso c’erano tante aspettative; qui c’è tanto lavoro da fare e l’ente aveva indetto questo concorso per dare una possibilità di occupazione in un periodo così’ difficile. Ma adesso so che finirà presto”.

Assieme agli altri lavoratori della Camera di Commercio di Prato, Rossella ha partecipato stamani al presidio di protesta contro le misure del Governo, nell’ambito di un’iniziativa nazionale voluta dalle Rsu. Una mobilitazione – organizzata fuori dall’orario di lavoro – per denunciare gli effetti negativi della legge che ha tagliato le entrate camerali e del disegno di legge di riforma della pubblica amministrazione.
“Più che una riforma si prefigura una vera e propria rottamazione del sistema camerale – affermano i lavoratori – con la sua approvazione le numerose funzioni d’interesse pubblico svolte dalle Camere per conto dello Stato, finora finanzaite attraverso il diritto annuale, passerebbero a carico dell’Erario, comportando nuovi costi per la cittadinanza e nessun beneficio”. Tra queste funzioni, c’è la gestione del registro delle imprese, che secondo il Ddl dovrebbe essere trasferito al Ministero dello Sviluppo economico. Oppure l’irrogazione delle sanzioni per la commercializzazione di prodotti non a norma, un compito che potrebbe essere affidato alla Prefettura, così come avvenuto con i certificati antimafia, per i quali dopo il passaggio di competenze si è verificato un significativo aumento dei tempi di attesa da parte delle aziende richiedenti.

“A Prato i tagli operati hanno già prodotto i primi effetti concreti, costringendo la Camera di Commercio a ritirare il proprio supporto a importanti presìdi culturali come l’Istituto Datini e a programmare già per il 2015 una drastica riduzione delle iniziative promozionali a favore delle imprese” – spiegano i lavoratori.
Il gettito del contributo camerale a Prato ammonta a circa 8 milioni di euro: nel 2017 sarà dimezzato. I dipendenti sono una sessantina e temono per il loro futuro: “Le Camere di Commercio sono tra gli enti che funzionano meglio e più apprezzate dai cittadini e potrebbero assumere anche alcune competenze delle Province.  Non capiamo questo accanimento immotivato del Governo Renzi contro il sistema camerale”.

Dario Zona

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