La lettura dei risultati dell’export manifatturiero di Lucca, Pistoia e Prato nel 3° trimestre 2023 è particolarmente complessa: sul dato numerico influiscono infatti contemporaneamente più fattori che rendono difficile comprenderne l’effettiva portata economica. Tre i fattori che condizionano più fortemente l’interpretazione dei risultati emersi dalle elaborazioni del Centro studi di Confindustria Toscana Nord sui dati Istat: il rallentamento economico che si è fatto più intenso con la seconda parte dell’anno; l’andamento di costi e prezzi; il fattore statistico del confronto con un anno, il 2022, che è stato, soprattutto per alcuni settori, ancora di pieno rimbalzo post-covid, quindi con risultati particolarmente positivi – in parte legati anche all’andamento dei prezzi – che rendono arduo ogni confronto.
Con questa indispensabile premessa, il risultato a quota -3,4% del valore dell’export manifatturiero di Lucca, Pistoia e Prato nel 3° trimestre 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022 emerge da situazioni molto differenziate.
Scendendo nel dettaglio a Prato il valore dell’export manifatturiero nel 3° trimestre 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022 è a quota -5,8%, un dato non pesante tenuto conto che il 2022 nel suo complesso segnò quasi +20% rispetto all’ultimo anno pre-covid, il 2019. Un valore elevato, quello del 2022, dovuto da un lato all’incremento dei prezzi, dall’altro alla ripresa del mercato del tessile-abbigliamento conseguente un sostanziale ritorno alla normale socialità dopo lo stop della pandemia: elemento fondamentale, questo, per l’andamento del settore moda che da solo costituisce oltre i tre quarti del valore dell’export pratese. Focalizzando l’attenzione sul distretto tessile pratese – provincia di Prato e comuni limitrofi di Firenze e Pistoia – si giunge al -14,6% del complesso dei prodotti tessili sul 3° trimestre 2022, anno che nel suo complesso per il settore segnò +20,3% sul 2021 e +9,3% sul 2019. Peculiare l’andamento del meccanotessile, che nel 3° trimestre 2022 segna rispetto allo stesso periodo del 2022 +79,9%: un dato per la cui lettura occorre tenere conto delle prestazioni del 2022, leggermente negative (-2,3%) sul 2021 e solo moderatamente positive (+8,8%) sul 2019, e anche delle caratteristiche di un settore con tempi piuttosto lunghi di lavorazione di beni con elevato valore, pertanto soggetto a oscillazioni anche consistenti.