La Regione Toscana si prepara ad aumentare le aliquote Irpef per i redditi superiori a 28.000 euro. È quanto contenuto in un maxiemendamento del presidente Giani alla manovra di bilancio in discussione da oggi a venerdi in consiglio regionale. L’atto serve a coprire parte del disavanzo in materia sanitaria per questo 2023, che ammonta a 200 milioni di euro, ed è stato preannunciato dallo stesso governatore Giani.
Per coprire il buco nei conti della sanità, la giunta regionale ha chiesto nelle scorse settimane che il governo garantisse il credito del cosiddetto payback sanitario che le case farmaceutiche dovrebbero restituire per forniture extrasoglia relative al quadriennio 2019-2022. La legge nazionale che sotto il governo Renzi istituì il payback sanitario è però al vaglio della Corte Costituzionale e l’esigibilità del credito è dunque dubbia. Non avendo ricevuto rassicurazioni da Roma e non avendo apportato altre contromisure, la giunta toscana prospetta dunque l’aumento dell’addizionale Irpef per recuperare il gettito mancante di 200 milioni ed evitare di incorrere nei prossimi mesi in un piano di rientro “forzoso” e nel commissariamento della spesa sanitaria, che potrebbe portare ad un aumento del prelievo fiscale indifferenziato per tutti i cittadini toscani.
La mappa dei rincari
Con il provvedimento presentato dal presidente (con delega anche al bilancio) Eugenio Giani, coloro che sono sotto la soglia dei 28.000 euro (1,5 milioni di contribuenti toscani su un totale di 2,1 milioni di persone) nel 2024 non avranno prelievi Irpef regionali aggiuntivi. Per i redditi lordi compresi tra i 28 e i 35 mila euro l’aumento delle tasse regionali prospettato è di 120 euro l’anno; il prelievo regionale aumenterà invece di circa 330 euro l’anno per chi guadagna fino a 50.000 euro lordi; e di 1200 euro l’anno per chi ha un reddito superiore a 100.000 euro. Il governatore Giani ha addossato la responsabilità dell’aumento delle tasse regionali al governo Meloni colpevole di non aver riconosciuto il payback come fatto dal precedente esecutivo e dal ministro Speranza.
Ma sull’aumento delle tasse regionali è acceso il confronto nella stessa maggioranza con Italia Viva che prima dell’inizio dei lavori del consiglio ha chiesto al Pd di non presentare il maxiemendamento. Il partito di Renzi si è detto indisponibile a votare l’aumento del prelievo Irpef, lasciando presagire un voto favorevole al bilancio e un’uscita dall’aula al momento del voto sul maxi-emendamento.
Fratelli d’Italia da parte sua imputa il disavanzo all’incapacità gestionale in materia sanitaria, che pesa per 8 miliardi sui 12 complessivi del bilancio della Regione Toscana. Il gruppo consiliare del partito della Meloni – cifre alla mano – argomenta che da Roma i fondi sanitari messi a disposizione della Regione Toscana quest’anno sono cresciuti di oltre un miliardo di euro rispetto al 2019 pre-Covid. E che su uno stanziamento annuale di quasi 8 miliardi, più della metà riguardano spese non soggette all’aumento dell’inflazione.
In aula Eugenio Giani ha difeso il provvedimento sottolineandone le caratteristiche di equità sociale e progressività e definendolo indispensabile per mantenere i servizi di una “sanità di eccellenza”. Il governatore ha poi spiegato che dei 200 milioni di extragettito da aumento dell’Irpef, 10 milioni andranno a rimpinguare il fondo regionale di 15 milioni già previsto per i ristori agli alluvionati. “A gennaio contiamo di poter definire i criteri per aiutare con somme intorno ai 5.000 euro le famiglie alluvionate. Ma rivolgo un appello a compilare i moduli della ricognizione forniti secondo le indicazioni della protezione civile nazionale. Rispetto alla stima di Irpet e dei sindaci che parlano di 30.000 famiglie danneggiate dall’alluvione, ad oggi in Toscana sono soltanto 2600 le domande inserite nella piattaforma per chiedere i danni. Sono troppo poche. Ci aspettiamo che il governo faccia la propria parte, ma per avere i ristori è fondamentale fare richiesta”.
Intanto, arrivano le prime prese di posizione anche dal mondo sindacale sulla manovra. “La decisione della Regione Toscana di aumentare le tasse è ingiusta, fa pagare solo e soltanto chi ha sempre versato fino all’ultimo centesimo: lavoratori e pensionati” afferma Ciro Recce, segretario regionale Cisl Toscana, che aggiunge: “Giani avrebbe dovuto pensarci prima intervenendo con dei correttivi e non aspettare l’ultimo momento e accorgersi che il payback non è esigibile, come in molti sostenevano. La Cisl ribadisce la propria contrarietà e nelle prossime ore avvierà un confronto negli organismi per valutare le azioni da mettere in campo per contrastare questi provvedimenti”.
Dario Zona