A un anno dall’alluvione anche Vernio, che dei Comuni della Val di Bisenzio è stato senza dubbio il meno colpito, fa i conti con il bilancio dei lavori in somma urgenza che sono stati necessari prima per mettere in sicurezza e poi per ripristinare le condizioni di utilizzo su strade, scuole, edifici pubblici e servizi e che ammonta a oltre 600 mila euro.
“Gli interventi di ripristino urgente dei danni a strade, corsi d’acqua ed edifici sono stati completati, ma il territorio resta fragile, esposto a nuovi danni nel caso si ripetano eventi della stessa intensità – sottolinea la di sindaca di Vernio Maria Lucarini – L’amministrazione è riuscita a intercettare risorse da PNRR, dalla strategia aree interne e da bandi regionali, che hanno permesso di intervenire su strade e corsi d’acqua, preservando il territorio nei giorni dell’alluvione. Da tempo abbiamo pronto un piano della ricostruzione che prevede interventi per oltre 10 milioni di euro: tombini, caditoie, micro-pali, stombamenti e riqualificazioni di piccoli ponti su fossi e rivi in tutte le frazioni, ma il problema è che non c’è nessuna certezza sulle risorse”.
La sindaca rilancia il tema della collaborazione fra enti. “La sinergia fra Comuni, Regione e Governo è indispensabile per riuscire a lavorare in rete sull’intero ambito del reticolo idrografico”
I danni causati dall’evento del 2 novembre 2023 nel territorio di Vernio si sono concentrati soprattutto sulle strade, interrotte da piccole frane o invase dai detriti, e sugli argini dei corsi d’acqua. Alcuni edifici pubblici hanno avuto danni alle coperture in seguito alle infiltrazioni. Allagamenti e sbalzi di tensione hanno messo fuori uso alcuni impianti tecnologici.
Per citare alcuni degli interventi più importanti si può partire dalle infrastrutture viarie, dove i lavori gestiti in somma urgenza sono stati molti. Per esempio su via di Montecuccoli, colpita da due eventi franosi che hanno richiesto la messa in sicurezza della strada con palificata e una nuova condotta idrica con lavori complessivamente per circa 250mila euro. Si è dovuti intervenire poi sull’abitato di Casigno ripristinando l’attraversamento stradale del fosso e la realizzando di un muro di contenimento della scarpata a monte della via con un impegno di circa 15mila euro.
Ripristinati poi circa 26 chilometri di cunette stradali e caditoie che si sono riempite a seguito del trasporto del materiale da monte in via di Montecuccoli, della Torricella, in via di Cavarzano, sul collegamento Luciana-Cavarzano, in via di Sant’Ippolito, in località Castagneta-Morandaccio, in via della Storaia e sul collegamento Rocca-Casigno-Gorandaccio per una spesa complessiva di circa 65mila euro. La messa in sicurezza via di Mozzacacio, via del Mulinaccio-Bolzanaccio con la ricostruzione dei tombini e del sistema di deflusso stradale e il rafforzamento della scarpata ha richiesto 24 mila euro.
Per quanto riguarda il reticolo idraulico molti gli interventi di pulizia dei fossi e solchi vallivi, la disostruzione dei canali e dei materiali ammassati a ridosso degli argini. Lungo la SR 325 nelle frazioni di Terrigoli e le Confina, ad esempio questo tipo di lavori ha impegnato circa 25mila euro.
Lavori di ripristino anche per le scuole, in particolare per la copertura delle Scuole Armellini a Ceraio a seguito dell’allagamento dei locali (10mila euro) e per la scuola di Sant’Ippolito, dove è stata danneggiata dall’acqua la centrale termica ed è stato necessario riparare l’impianto di riscaldamento (12mila euro). Anche nel palazzo comunale l’impianto di riscaldamento è stato danneggiato e in molte frazioni si è dovuti intervenire per riparare i numerosi danni all’illuminazione pubblica.
Gli impianti sportivi del Ciorniolo e di Serilli hanno subito danni per frane e blocco degli impianti elettrici, ma anche per la piscina di Mercatale si è dovuti intervenire per ripristinare le pompe e rimediare ai danni alle grondaie e ai pluviali.