Tribunale: i Comuni di Prato, Montemurlo, Vernio, Cantagallo e Vaiano collaborano per la messa alla prova
Si tratta di una modalità alternativa di definizione del processo per reati minori, che in caso di esito positivo porta all'estinzione del reato
I Comuni di Prato, Montemurlo, Vernio, Cantagallo e Vaiano hanno firmato la convenzione con il Tribunale di Prato per ospitare presso i propri uffici persone che hanno ottenuto dall’autorità giudiziaria l’istituto della sospensione del processo con messa alla prova e devono quindi svolgere i cosiddetti lavori socialmente utili.
Attualmente sono circa 200 i cittadini sottoposti alla messa alla prova.
Come ha spiegato la presidente del Tribunale facente funzione Lucia Schiaretti, la messa alla prova è una modalità alternativa di definizione del processo, attivabile sin dalla fase delle indagini preliminari, attraverso la quale è possibile pervenire ad una pronuncia di proscioglimento per estinzione del reato quando il periodo di prova a cui accede l’indagato o l’imputato si concluda con esito positivo. Viene utilizzato per i cosiddetti “reati minori” sulla base di un programma di trattamento predisposto dall’Ufficio di esecuzione penale esterna.
Il lavoro consiste in una prestazione non retribuita in favore della collettività, di durata non inferiore a dieci giorni, anche non continuativi, da svolgere presso lo Stato, le regioni, le province, i Comuni, le aziende sanitaria o presso enti o organizzazioni, anche internazionali nel rispetto delle specifiche professionalità ed attitudini lavorative dell’imputato.
Per alcuni Comuni, come Montemurlo, la convenzione per la messa alla prova è una novità; per Prato si tratta di un rinnovo di una collaborazione già esistente, che ha già visto l’attivazione di 11 progetti di messa alla prova all’interno dell’ente. Si è trattato di collaborazioni alle attività degli uffici comunali in compiti amministrativi, di accoglienza o di supporto con esiti molto positivi che hanno dimostrato un’elevata motivazione nel portare a termine il periodo di prova. La nuova convenzione coprirà il periodo 2025-2029, rinnovabile per altri cinque anni tacitamente.
“Questo è il primo passo verso la realizzazione di una forma di giustizia comunitaria e il nostro auspicio è quello di riuscire a dimostrare che dagli errori può nascere qualcosa di positivo – ha dichiarato la sindaca Ilaria Bugetti – Questo è anche il messaggio che la Giustizia stessa, cardine fondamentale della democrazia del nostro Paese, deve dare. Di fatto la Map è un modo per offrire alla cittadinanza la possibilità di riscattarsi attraverso una seconda opportunità e un vero e proprio percorso di recupero. Mettendoci tutti insieme si può trovare il modo di recuperare. Pertanto ringrazio l’Ulepe per il lavoro che fa e anche tutti i Comuni che hanno aderito”.
«Aderiamo a questo protocollo per la messa alla prova con soddisfazione e con la piena volontà di collaborare in modo concreto con il tribunale e l’ufficio esecuzione penale esterna per poter contribuire alle possibilità che l’ordinamento giuridico prevede rispetto alla messa alla prova. – ha commentato il sindaco del Comune di Montemurlo, Simone Calamai – Questo tipo di prestazioni lavorative, che saranno svolte a Montemurlo, rappresentano un modo di potersi avvalere, per un certo numero di ore e in forma completamente gratuita, di persone che hanno particolari professionalità e che potranno dare un contributo agli uffici comunali e più in generale alla nostra collettività».
L’accordo è stato firmato dal Comune di Prato e da quelli di Montemurlo, Vernio, Cantagallo e Vaiano, oltre che dalla presidente del Tribunale facente funzione Lucia Schiaretti e dalla direttrice generale dell’Ulepe di Prato Alessandra Pellegrini.