“Oggi ci stringiamo tutti nel ricordo di coloro che hanno perso la vita e di coloro che hanno subito danni alla casa e al luogo di lavoro, un anno fa in un evento tragico, imprevedibile ma che ci ha colto impreparati. Non dobbiamo dimenticare il passato, possiamo affrontare il problema con un nuovo approccio. Fermo restando che il rischio zero non esiste e che le risorse pubbliche non sono illimitate, ma quelle stanziate vanno spese, ci vuole una maturazione culturale rispetto al rischio idrogeologico, partendo da una approfondita pianificazione del territorio che si amministra con un’urbanizzazione ragionata, valutando anche la geologia e la fisica del terreno, facendo le opere necessarie affinché la penetrazione e il deflusso delle acque sia ordinato, non certo smettendo di costruire ma facendolo meglio e ripensando anche le modalità e regolamenti inerenti, senza dimenticare la manutenzione ordinaria, negli ultimi decenni troppo trascurata”. A dirlo è la parlamentare di Forza Italia Erica Mazzetti. “Per questo, la mia proposta è quella di lanciare una piattaforma programmatica per la cura del territorio, con la politica ma anche i corpi intermedi, gli imprenditori agricoli ed edili e tutti i tecnici, come i geologi, spingendo sul partenariato pubblico-privato, per un’azione logica e non ideologica. Dobbiamo fare un salto di qualità, altrimenti danni e purtroppo anche morti saranno sempre maggiori. Se un appunto devo fare al mio governo è quello che, ad oggi, abbiamo ancora un commissario straordinario nella persona del Presidente di Regione Eugenio Giani e anche dopo numerose mie sollecitazioni non abbia ancora nominato il commissario straordinario alla ricostruzione che dovrebbe essere, sull’esempio dell’Emilia-Romagna, una persona terza che si prenda le sue responsabilità e agisca”.
“Giovanna Innocenti, Gianni Pasquini, Teresa Perone, Antonino Madonia, Tindaro Di Amico, Teresa Pecorelli, Alfio Ciolini, Antonio Tumolo. Non dimenticheremo mai queste persone le cui vite, esattamente un anno fa, sono state strappate via dalla terribile alluvione che ha devastato alcuni territori della nostra regione. Così come non dimenticheremo mai tutti coloro che non si sono risparmiati in quelle ore, e nei mesi successivi a quella tragedia, affinché le zone colpite tornassero alla normalità, le migliaia di volontari, spesso giovanissimi, le associazioni, le forze dell’ordine, i semplici cittadini che si sono rimboccati le maniche per aiutare ed aiutarsi vicendevolmente. A distanza di un anno da quella maledetta alluvione, sentiamo, come dal primo giorno, il dovere del rispetto verso coloro che non ci sono più e verso i loro familiari, verso i nostri concittadini che hanno perso la casa, che si sono visti portar via, insieme al fango, il lavoro di una vita, intere aziende invase da una furia inesorabile. Fermiamoci oggi, in questa giornata di ricordo e cordoglio, affinché il dolore che proviamo ci sproni a non smettere mai di lavorare sulla prevenzione e sulla messa in sicurezza dei nostri territori. Lo dobbiamo alle vittime di quel 2 novembre 2023 e a tutti coloro che tentano ancor oggi di superare ciò che l’alluvione ha portato via e le drammatiche conseguenze che ha lasciato”. Lo scrive, in una nota, il deputato pratese di Fratelli d’Italia Chiara La Porta.