5 Novembre 2024

Novembre al Garibaldi Milleventi: un mese di risate, satira e cinema


Il novembre del Garibaldi Milleventi permetterà di scegliere: tra spettacoli, satira e cinema, ogni serata porterà una proposta differente. Da non ricordare, il ritorno di Lunanzio, in scena già il 7 novembre, e l’irriverente monologo di Andrea Scanzi, atteso per il 27 del mese. Prosegue anche il cineforum. Ma procediamo con ordine.

Il programma

7 novembre, ore 21
Lunanzio
Quid Ridet?

Il talentuoso comico e attore Loris Fabiani, in arte Lunanzio, è finalmente pronto a tornare a teatro con lo spettacolo “Quid Ridet?”. Reduce dalla vittoria della prima edizione di “LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro” e dalla partecipazione come concorrente alla quarta edizione di “LOL – Chi ride è fuori”, i due comedy show targati Prime Video, con questo spettacolo Fabiani  potrà finalmente incontrare gli spettatori portando in scena Lunanzio, il suo personaggio che egli stesso definisce “barocco”: labbra nere, capelli scompigliati e camicia bianca fuori misura, caratterizzato da una comicità fatta di doppi sensi, linguaggio aulico e ironia che attinge alla Commedia dell’Arte e non solo, ispirandosi ad autori come Goldoni, Alfieri e Dante. Un personaggio surreale e sui generis già molto amato da grandi e bambini, grazie al quale Loris Fabiani  sta sempre più affermando le sue grandi doti poliedriche e il suo innegabile talento comico.

27 novembre, ore 21
Andrea Scanzi
La Sciagura

Dopo il grande successo di Renzusconi (2018) e Il cazzaro verde (2019-2020), Andrea Scanzi — autore e interprete teatrale dal 2011 — torna sul palco con un nuovo spettacolo di satira politica: La sciagura – Cronaca di un governo di scappati di casa.
Tratto dall’omonimo bestseller edito da Paper First, Scanzi mette ora in scena la sconfinata pochezza di un governo composto perlopiù da “scappati di casa”. Novanta minuti di risate (amare), informazione e indignazione, che partono da un’analisi del percorso politico di Giorgia Meloni per poi ripercorrere impietosamente le incongruenze del governo, le troppe criticità della destra e l’evanescenza colpevole di una classe dirigente oltremodo imbarazzante. Dalla seconda carica dello Stato La Russa (sic) all’esimio statista Donzelli (aiuto!), dai tetri busti del Duce ai mitologici blocchi navali, dai treni di Lollobrigida ai quadri di Sgarbi.
Dagli scivoloni seriali di Valditara a quelle di Sangiuliano, dalle inchieste su Santanché e Delmastro al capodanno col “botto” di Pozzolo, dal comico inconsapevole Gasparri alle tesi tragicamente oscurantiste di Vannacci. Dal ricordo di Paolo Borsellino (ignobilmente citato da questi governanti che con lui nulla c’entrano) alle canzoni di Gaber e Guccini (che Meloni ama, ma di cui evidentemente non ha capito nulla). Un irresistibile monologo pieno di musica, satira, fervore e pulsione civile, senza reticenze né sconti.
Uno spettacolo accorato e imperdibile per raccontare questi tempi sbandati. Per interpretare il presente. E per resistere a questo inesorabile tracollo della politica politicante nostrana. Lo spettacolo è prodotto da Loft Produzioni S.r.l.

Film Club, il Cineforum de Il Garibaldi

Dal 16 ottobre all’11 dicembre
Proiezioni ore 20.30
In programma un ciclo di bellissimi lungometraggi, molto diversi tra loro, capaci di far riflettere sulle contraddizioni della società contemporanea.
Una selezione di storie raccontate da importanti registi del panorama internazionale per parlare di: ossessioni contemporanee; immigrazione; politica; emancipazione femminile; diritti umani; dipendenze; educazione affettiva; maternità.
A presentare e moderare le serate Carlo Pellegrini, architetto e grande appassionato di cinema, con anni di esperienza in rassegne e incontri cinematografici.

Mercoledì 13 novembre
Vittoria
di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman (Italia 2024, 89′)
Da un film ne nasce un altro, ed è così che il sodalizio artistico tra Cassigoli e Kauffman prosegue con il terzo capitolo di una “trilogia di Torre Annuziata”. Dopo Butterfly, incentrato sulla storia della pugile Irma Testa (Bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020), e Californie che raccontava la storia di Jamila, frequentatrice della stessa palestra della campionessa olimpica, in un percorso di crescita e di messa a fuoco della sua identità, arriva “Vittoria” con protagonista Marilena “Jasmine” Amato proprietaria del salone da parrucchiera dove lavorava Jamila…
Vittoria è un film potente e delicato, sempre in perfetto equilibrio tra documentario e finzione, che narra la storia vera di una madre di tre figli maschi che, a causa di un sogno ricorrente, decide di affrontare l’iter dell’adozione internazionale per avere una figlia femmina. “Non sapevamo nulla sull’adozione, Jasmine ci ha portato in questo mondo vasto e complesso.”

Martedì 19 novembre
Quattro figlie
di Kaouther Ben Hania (Francia/Tunisia/Germania 2023, 110’) Versione originale arabo con sottotitoli in italiano
Nell’aprile 2016, i media si interessano alla vicenda di Olfa Hamrouni, una madre tunisina le cui due figlie maggiori, Rahma e Ghofrane, un giorno scompaiono per unirsi all’ISIS dopo essersi radicalizzate. È da questa storia vera che prende spunto “Quattro figlie”, un atipico documentario recitato, cioè un film che, raccontando vicende realmente accadute, fa parlare le vere protagoniste. Si potrebbe parlare di “cinema sperimentale”, capace di mettere in scena una storia, sempre in bilico fra il “vero” e il “falso”, dove le protagoniste reali interagiscono con le attrici nei panni delle sorelle scomparse. Il risultato è un lungometraggio affascinante e coinvolgente che riesce, con un ritmo avvincente, a regalarci un’esplorazione struggente sulla relazione tra una madre e le sue figlie, una profonda riflessione sui rapporti patriarcali dentro la società tunisina e uno studio originale sui limiti e le possibilità del mezzo cinematografico.
“Olfa ha quattro figlie. Le più giovani, Eya e Tayssir, vivono ancora con lei. Le maggiori, Rahma e Ghofrane, le ha mangiate il lupo.”