La Sacra Cintola come non l’abbiamo mai vista prima
Si intitola «Cinge nos Virgo», il libro di Virginia Barni dedicato al simbolo della città di Prato. Per la prima volta la reliquia è stata fotografata da vicino, le immagini sono spettacolari. Venerdì 6 dicembre la presentazione in cattedrale
«Cinge nos Virgo». Proteggici o Vergine, una frase che da secoli testimonia il legame tra Prato e Maria, la città che custodisce la Sacra Cintola. A questa antica storia di fede, di devozione, ma anche di arte, è dedicato il nuovo libro di Virginia Barni, pubblicato in una elegante veste da Claudio Martini Editore, e intitolato con la sopracitata invocazione latina. Solo il titolo però ha bisogno di una spiegazione, perché il resto della pubblicazione è scritto in modo semplice e accessibile, dal taglio divulgativo, senza note a piè di pagina perché non si tratta di un testo scientifico ma di un libro pensato per i pratesi e per tutti coloro che vogliono conoscere questa storia affascinante e misteriosa.
L’idea dell’autrice, storica dell’arte in servizio all’Archivio di Stato, è quella di avvicinare il più possibile la Sacra Cintola ai pratesi e di farlo anche in modo inedito, presentendo la reliquia come non è mai stata vista prima. All’interno del libro ci sono delle splendide foto che mostrano come è fatta la cintura: si possono ammirare la trama e l’ordito, i fili di seta verde e quelli broccati d’oro. Una novità assoluta e realizzata appositamente per il libro grazie all’autorizzazione rilasciata dalla diocesi e dal comune di Prato, comproprietari della Sacra Cintola. Alcuni mesi fa, il 26 febbraio 2024, la teca contenente la cintura di Maria è stata estratta dal cofano dell’altare della Cappella del Sacro Cingolo – dove è custodita e non è visibile – per essere osservata da vicino, aprendo il reliquiario in oro e cristallo di rocca realizzato dal maestro orafo Gianpaolo Babetto nel 2008. Fu solo in quella occasione, sedici anni fa, durante la traslazione dalla vecchia alla nuova teca, che l’antico tessuto di colore verde fu mostrato nella sua «nudità» dopo secoli di permanenza in un reliquiario.
«Pur se privata, è stata una ostensione a tutti gli effetti, prima ci sono stati canti e preghiere, era presente il cerimoniere del Comune e ogni gesto compiuto è stato annotato e redatto nel rogito, affinché ne rimanesse memoria», spiega Virginia Barni.
A quella ricognizione, documentata dalle spettacolari foto di Giorgio Misirlis, era presente Thessy Schoenholzer Nichols, tra i massimi esperti di tessuti antichi. La studiosa aveva già scritto un testo dedicato alla Sacra Cintola, 30 anni fa, questa volta ha potuto osservare più da vicino il manufatto e lo ha descritto in modo minuzioso. Nel libro ci sono anche i contributi di Giancarlo Calamai, a lungo cerimoniere del Comune di Prato, e del canonico Luca Rosati, cerimoniere vescovile durante l’episcopato di mons. Gastone Simoni.
«Siamo grati alla dottoressa Barni per aver confezionato un vero e proprio strumento di conoscenza del Sacro Cingolo di Maria, un oggetto che nei secoli ha accomunato la Chiesa e la Città – afferma mons. Daniele Scaccini, vicario generale della diocesi di Prato –, con questo lavoro siamo certi si possa legare ancora di più i pratesi a questa realtà bella e significativa».
«Siamo particolarmente contenti che la dottoressa Barni e l’editore Martini abbiamo deciso di realizzare un’opera divulgativa, adatta a tutte le persone e non solo agli addetti ai lavori – sottolinea Lorenzo Tinagli, presidente del Consiglio comunale di Prato –, possiamo già annunciare che questo libro diventerà parte integrante del modo nel quale la nostra città si presenta e si fa conoscere all’esterno. Regaleremo questo volume alle delegazioni ospiti in visita a Prato, perché quando si parlare del Cingolo mariano non parliamo soltanto di un simbolo religioso, ma del simbolo che racchiude la storia della nostra città».
La storia per immagini e video. La devozione della Sacra Cintola di Maria si svolge secondo un antico cerimoniale codificato nel tempo. Per poterlo conoscere e apprezzare nella sua ritualità, a corredo del testo sono stati inseriti dei qrcode collegati a video. Uno di questi è tratto dall’archivio di Tv Prato, nel quali è possibile vedere come si svolge una ostensione della reliquia, dalla consegna delle due chiavi di proprietà del Comune al cerimoniere vescovile, che, con la chiave di proprietà del Capitolo della cattedrale, aprirà lo scrigno dove è custodita la preziosa reliquia, alla esposizione della Sacra Cintola dal pulpito di Donatello e dalla loggia interna del cattedrale.
Un altro video, anche questo molto interessante e inedito, è stato realizzato dalla studiosa Schoenholzer e mostra l’antica tecnica con la quale stata realizzata la cintura. «Non venne usato un telaio – spiega ancora Barni – ma delle tavolette, attraversate dai quattro fili di ordito, da far girare ad ogni passaggio di trama».
Voci dal santuario. Come detto la storia della Sacra Cintola, lunga più di otto secoli, si intreccia in modo indissolubile con quella della città di Prato. Forti sono i legami tra la reliquia e il popolo pratese, la cui devozione è arrivata intatta fino ai nostri giorni. «La Cappella del Sacro Cingolo, dove è custodita la reliquia, è cuore identitario della nostra città – afferma Virginia Barni – è il luogo verso cui tutta la comunità accorre, è un luogo che di storie ne ha viste tante nello scorrere del tempo». Visitatori illustri e solenni celebrazioni sono citati nella storiografia cittadina, l’autrice ha voluto raccogliere in un capitolo racconti considerati «marginali», brevi annotazioni e vicende private che hanno lasciato traccia nella grande narrazione della Cintola. Barni offre una selezione di storie, una per secolo, dal Duecento fino ai giorni nostri. Una di queste, l’ultima, è davvero privata, e riguarda il nonno dell’autrice, Guglielmo Chiti, classe 1902, che in giovane età fu seminarista e annotò nei suoi diari l’esposizione della reliquia il 17 novembre 1918, quando il canto del Te Deum sottolineò la fine dell’«inutile strage».
Anche questo capitolo ha un corrispettivo multimediale: i testi, con le storie di devozione, sono letti, interpretati e musicati dai fratelli Gabriele e Samuele Cecchi.
Dove acquistare il libro. L’editore Claudio Martini ha voluto rendere il più possibile accessibile l’acquisto della pubblicazione e ha scelto di mettere a 25 euro il prezzo di copertina. Un costo certamente inferiore a quello che solitamente si pratica per edizioni così ricche ed eleganti. È possibile trovare «Cinge Nos Virgo» nella biglietteria del Museo dell’Opera del Duomo (ingresso dal campanile) e anche in un temporary shop aperto per l’occasione. Sabato 30 novembre, fino alla fine delle festività natalizie, sarà possibile acquistare il libro, e le altre pubblicazioni del catalogo di Claudio Martini, in pieno centro storico, in via Luigi Muzzi, 28.
Venerdì 6 dicembre la presentazione in cattedrale con vescovo e sindaca
Il nuovo libro di Virginia Barni dedicato alla Sacra Cintola sarà presentato alla città venerdì 6 dicembre alle 18,30 in cattedrale. Oltre all’autrice saranno presenti il vescovo Giovanni Nerbini e la sindaca Ilaria Bugetti. Modera Giacomo Cocchi, direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali.
La Chiesa di Prato, attraverso il Capitolo dei canonici, e il Comune di Prato sono da secoli i comproprietari della preziosa reliquia simbolo della città. Questo legame inscindibile ha radici storiche e il libro di Barni le ricorda e le spiega, evidenziando come la Sacra Cintola abbia accompagnato le vicende della città negli ultimi otto secoli.
Virginia Barni, storica dell’arte, è autrice di numerose pubblicazioni dedicate a Prato, ricordiamo i libri sulla chiesa dello Spirito Santo, sugli affreschi di Filippo Lippi in cattedrale e sulla sala del Capitolo del Conservatorio di San Niccolò, tutti editi da Claudio Martini.