Il tema dello sfruttamento a Prato questa mattina è stato discusso in Parlamento, a seguito di una interrogazione presentata dalla deputata pratese Chiara La Porta dopo l’aggressione al picchetto di lavoratori del Sudd Cobas in sciopero davanti all’azienda di Seano per la quale lavoravano.
A rispondere all’interrogazione è stato il sottosegretario al lavoro Durigon, il quale nel suo intervento ha detto che a Prato esiste un sistema criminale cinese.
“Il governo Meloni è pronto a rispondere al sistema mafioso del distretto parallelo a Prato, e non si gira dall’altra parte. Lo conferma la risposta del sottosegretario del Lavoro Claudio Durigon ad una delle due interrogazioni che ho presentato poche settimane fa insieme al collega Francesco Michelotti, relativa alla brutale aggressione subita da un gruppo di lavoratori che stavano rivendicando i propri diritti di fronte all’azienda cinese di Seano dove erano impiegati – ha commentato la deputata di Fratelli d’Italia Chiara La Porta – Il ministero del Lavoro si è impegnato ulteriormente ad assicurare azioni sempre più efficaci contro pratiche criminali soprattutto in quei territori in emergenza, come il nostro, affinché sia garantito il miglioramento delle condizioni economiche e sociali dei lavoratori. Relativamente al lavoro sommerso, grazie al progetto fortemente voluto dal governo ‘A.L.T. Caporalato’, sono già in essere ulteriori verifiche e controllo sul territorio da parte del personale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, la cui graduatoria in essere è già stata portata a compimento. In agosto, l’INL ha inoltre pubblicato un nuovo bando di concorso per l’assunzione di 750 ispettori per la vigilanza tecnica su salute e sicurezza su tutto il territorio nazionale, che ha interessato anche la Toscana. Il governo, a Prato, finalmente c’è. Il lavoro da fare è certamente ancora lungo, ma non abbasseremo la guardia”.
Sul tema si è espresso anche Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico.
“Ancora una volta dal governo non arrivano risposte concrete alle richieste del territorio pratese. Questa mattina il sottosegretario Durigon, rispondendo a un’interrogazione parlamentare, non è andato oltre un generico impegno del suo ministero sul fronte dei controlli e della lotta allo sfruttamento lavorativo. Prato non ha bisogno di promesse ma di fatti e azioni concrete. Nei giorni scorsi la sindaca Bugetti e il Partito Democratico sono tornati a chiedere all’esecutivo di aumentare il numero degli ispettori del lavoro, così da poter effettuare sistematicamente un affiancamento ai colleghi Asl nella pianificazione quotidiana delle ispezioni previste dal Piano Lavoro Sicuro della Regione Toscana. Senza un rafforzamento degli organici, infatti, non sarà possibile contrastare efficacemente lo sfruttamento lavorativo, proteggere le imprese sane che operano nel distretto e applicare in modo efficace la legge sulla responsabilità solidale, legge che prevede una responsabilità del committente nel controllo delle condizioni di lavoro nelle aziende terziste”.