Un suono del silenzio, particolarmente carico di commozione, ha fatto seguito alla scopertura della targa in memoria delle Vittime dell’alluvione del novembre 2023, alle quali, da oggi, è intitolato un giardino lungo le rive del torrente Bagnolo, uno dei luoghi simbolo della tragedia di un anno fa. Un silenzio doloroso per chi nell’alluvione del 2 novembre ha perso i propri cari ed il sindaco Simone Calamai ha voluto che fossero proprio le figlie di Alfio Ciolini e Teresa Pecorelli, morti in quella tragica notte, a scoprire la targa del giardino che li ricorderà per sempre. “Montemurlo ha subito pesantemente gli effetti dell’alluvione, Bagnolo, Montemurlo Centro, Oste, la collina – dice il sindaco Simone Calamai – Una ferita profonda che rimarrà sempre dentro di noi e che racchiude in sé tutta la drammaticità e la paura di quelle ore. Questo dolore lo abbiamo però voluto trasformare in un segno, in una testimonianza fisica sul territorio attraverso la posa di una pietra e di una targa che portano il ricordo delle vittime di quell’alluvione. Allo stesso tempo abbiamo voluto piantare un albero di acero, affinché dalla tragedia rinasca speranza e nuova vita”.
Ad un anno dall’alluvione la comunità montemurlese si è unita nel segno del ricordo di quei momenti, nella memoria delle vittime e del ringraziamento verso tutti coloro che l’hanno aiutata a rialzarsi dalla disperazione di quei momenti. Tre parole: ricordo, memoria e ringraziamento, che racchiudono lo spirito della cerimonia di commemorazione, voluta dal Comune e alla quale hanno preso parte oltre trecento persone: cittadini, associazioni del volontariato locale e di protezione civile, le forze dell’ordine, i rappresentanti delle istituzioni, a partire dal prefetto di Prato, Michela Savina la Iacona, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, il questore Pasquale Antonio De Lorenzo, il comandante provinciale dei carabinieri, Francesco Schilardi, quello della Guardia di Finanza, Enrico Blandini e la comandante dei Vigili del Fuoco, Maria Vincenza Saccone, nonché i rappresentanti di Publiacqua e del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno. I parroci di Montemurlo don Jarek della parrocchia di Fornacelle e don Roland e don Gildas della parrocchia di Santa Maddalena De’ Pazzi di Bagnolo hanno concelebrato una messa in suffragio delle vittime di quella terribile alluvione. “La gente soffre ancora per le conseguenze dell’alluvione di un anno fa – dice don Gilda s- ma ciò che è rimasto di buono di quei momenti è il ricordo dell’unità delle persone che sono arrivate a Montemurlo per aiutare chi era in difficoltà. Troppo spesso siamo propensi a mettere etichette negative ai giovani, invece, in quei momenti abbiamo visto ragazzi che, di fronte al dolore, si sono dati tanto da fare, portando sollievo e aiuto. Questo è un segno di speranza, un segno che ancora non tutto è perduto”.
Sono stati accolti da un caloroso applauso spontaneo i volontari della Colonna mobile del sistema di Protezione Civile della Regione Piemonte che da oggi sono ufficialmente cittadini onorari del Comune di Montemurlo. Il contributo degli oltre 130 volontari piemontesi, giunti a Montemurlo già dalle prime ore dopo l’alluvione, è rimasto indelebile nel ricordo dei montemurlesi che ne hanno apprezzato l’umanità e l’impegno. A loro, rappresentati dal funzionario Franco De Giglio e dal coordinatore Simone Toro, il sindaco ha consegnato la pergamena con la cittadinanza onoraria; è intervenuto telefonicamente Marco Gabusi, assessore alla protezione civile della Regione Piemonte, assente perché impegnato nelle celebrazioni del trentesimo anniversario dall’alluvione del Piemonte del 1994. “Il Consiglio comunale di Montemurlo ha voluto conferire all’unanimità la cittadinanza onoraria alla Colonna mobile del Piemonte, interpretando i sentimenti di stima e gratitudine e riconoscenza della comunità montemurlese, per l’impegno e il sacrificio e la dedizione dimostrata nell’attività di soccorso e aiuto alla popolazione durante l’alluvione del 2 novembre scorso. – ha detto Calamai- Per questo motivo abbiamo voluto conferire loro il riconoscimento più importante che legherà per sempre le nostre comunità”.