Antimafia, Nicola Gratteri dice no alla creazione della DDA a Prato: “Non serve parcellizzare”
Il procuratore di Napoli, uno dei magistrati simbolo nella lotta alla criminalità organizzata, ha incontrato gli studenti a "Un Prato di libri"
A Prato per incontrare gli studenti e dare il via alla rassegna “Un Prato di libri”, il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, uno dei magistrati simbolo nella lotta alla criminalità organizzata, si è detto contrario alla creazione di una sezione pratese della Direzione distrettuale antimafia. La proposta era stata lanciata nelle scorse settimane dai deputati di Fratelli d’Italia La Porta e Michelotti ed era stata condivisa dal procuratore di Prato Luca Tescaroli.
“Non serve parcellizzare. Più parcellizzi, più aumenta spesa e non si lavora a regime. Soprattutto oggi che un’ordinanza custodia cautelare deve essere firmata da tre giudici”, ha spiegato il magistrato. “La mia è solo un’opinione. Siamo in democrazia e ognuno ne può avere una diversa” – ha precisato Gratteri ai cronisti che gli rappresentavano la posizione contraria del collega Tescaroli.
Il procuratore di Napoli non si è espresso sulle caratteristiche della criminalità organizzata cinese a Prato, limitandosi ad osservare che le mafie tradizionali e la nuova mafia cinese hanno interessi comuni, per cui una convergenza criminale è possibile. Nicola Gratteri ha parlato di mafiosi che oggi attraverso il darkweb sono in grado di comprare due tonnellate di cocaina o armi da guerra seduti su una poltrona e ha ribadito la necessità di potenziare la sicurezza informatica della pubblica amministrazione, la cui rete ha paragonato ad un acquedotto pieno di buchi.
Tante le domande che i ragazzi hanno posto a Gratteri sulla convivenza con la paura e sulle motivazioni che lo spingono a continuare la lotta contro le mafie. Lui che vive sotto scorta da 35 anni, costretto a forti limitazioni e privazioni personali per motivi di sicurezza ha invitato i ragazzi a considerare la libertà non come concetto di movimento fisico, ma di indipendenza di pensiero.