19 Ottobre 2024

Parte da Carmignano il progetto delle “Città del fico”

In sala consiliare muove i primi passi la rete di istituzioni, produttori e associazioni


“Le Città del fico” hanno preso a muoversi. I primi passi sono stati compiuti stamani, nella Sala consiliare del Palazzo comunale di Carmignano, nell’ambito della due giorni di “Benvenuto Fico Secco 2024”: il Comune ha dato il via, insieme ad Atessa (CH), San Michele Salentino (BR), Xaghra (Malta), Gozo (Malta), le associazioni dei produttori di Carmignano e Atessa XXI secolo, al progetto di costruire una rete di territori dove, per dirla con l’assessore all’Agricoltura Dario Di Giacomo, «il fico è una coltura, una tradizione, una cultura».

Carmignano con i suoi partner lancia il progetto ambizioso di mettere insieme istituzioni, produttori, aziende e associazioni, in Italia, in Europa e anche oltre, che si riconoscono nel fico, nello sviluppo del prodotto e della sua tradizione. Un po’ quello che Carmignano già fa con “Le Città del vino”, l’associazione nazionale che riunisce zone depositarie di Dop e Igp, di cui peraltro il sindaco Edoardo Prestanti è il coordinatore toscano. Mettere insieme la coltura e cultura del fico, ma anche competenze, perché l’obiettivo, annunciato dalle “Città del fico”, è anche sconfiggere quegli insetti, nel caso di Carmignano il “punteruolo nero”, che distruggono le produzioni: una piaga che si è estesa anche alla Sicilia e si è diffusa nel Mediterraneo fino a Malta, e che ha spinto nel Comune mediceo l’europarlamentare Dario Nardella, membro della commissione per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo, a cui i produttori, le Amministrazioni locali e le associazioni, “Fichi secchi di Carmignano” (promotrice di “Benvenuto Fico secco 2024”, con il sostegno del Comune e in collaborazione con Slow Food-presidio Fico secco di Carmignano, Pro loco, Gas fico Carmignano, BioDistretto Montalbano) e le altre presenti nella Sala consiliare del Palazzo comunale, hanno recapitato la richiesta di “aiuto all’Unione europea per debellare i parassiti che funestano le coltivazioni”. Un aiuto che secondo “Le Città del fico” deve estendersi “a valorizzare il fico e le produzioni”, come quella di Carmignano: prodotto tipico unico in Toscana, annoverato tra le 455 specialità tutelate dalla Regione. Si tratta “di farsi riconoscere dall’Europa, che ha grande voce in materia, anche il ruolo che istituzioni, produttori e associazioni svolgono nella salvaguardia degli habitat naturali”.
«Il nostro scopo – ha commentato il sindaco Prestanti – è promuovere le eccellenze territoriali, la sostenibilità ambientale e lo sviluppo locale. Per quanto ci riguarda lo facciamo per il vino, ora lo facciamo anche per il fico».