21 Ottobre 2024

Imprenditore spogliato del patrimonio: “Vostro padre circuìto, 180.000 euro in cambio delle prove”. Osteopata arrestato per estorsione

Le due sorelle, contattate su Instagram dal professionista, hanno denunciato tutto alla Finanza


C’è una vicenda intricata e il sospetto di appropriazione indebita ai danni di un ricco imprenditore tessile nella fase terminale della sua vita, sullo sfondo dell’arresto scattato venerdi scorso a Prato est. In manette è finito un osteopata di Treviso, arrestato dai finanzieri, in flagranza del reato di estorsione mentre si faceva consegnare 180.000 euro, tramite due assegni circolari, da due sorelle, in cambio di materiale video e foto che dimostrerebbe come l’imprenditore, padre delle due donne e paziente dell’osteopata, fosse stato circuito da una terza persona nel corso degli ultimi anni della sua vita.
L’uomo, proprietario di un ingente patrimonio (23 immobili per un valore totale di 4 milioni di euro e ulteriori risparmi per circa 750.000 euro) è deceduto lo scorso gennaio. Negli ultimi anni della sua vita si era allontanato dalla famiglia: nel 2022, a seguito della separazione dalla moglie, le sue figlie avevano appurato leggendo le carte che l’uomo era affetto da diverse patologie (un tumore alla prostata e ischemia cerebrale) e che aveva rappresentato di non voler avere alcun rapporto con le figlie, le quali venivano tuttavia nominate eredi universali, mentre in favore di una terza persona era stato disposto un legato consistente in 20 mila euro e in un’autovettura.
A seguito di ulteriore documentazione ricevuta dall’Agenzia delle Entrate, le figlie hanno poi scoperto che a questa terza persona il padre dal 2020 al 2023 aveva donato 100.000 euro e gli aveva venduto quasi tutti gli immobili a prezzi irrisori.
Anche il conto corrente dell’imprenditore è stato di fatto svuotato: dei 310.000 euro presenti nel 2020, si è passati al saldo negativo di 8.000 euro all’atto dell’apertura della successione. Altre anomalie riscontrate, considerando anche il tenore di vita dell’uomo e le sue precarie condizioni di salute (una perizia su incarico del Tribunale di Prato lo descrisse poco lucido e con molte difficoltà a deambulare), sono gli assegni emessi per oltre 300.000 euro dal 2021 al 2023, i pagamenti con carte di credito per circa 130.000 euro nel biennio 2022-2023, la sparizione di oggetti in oro e di un Rolex.

In questo contesto si inserisce la figura dell’osteopata, che l’imprenditore aveva conosciuto durante i soggiorni nel 2022 e nel 2023 presso un Hotel di Montegrotto Terme, in provincia di Padova. Dopo la morte dell’imprenditore, ad agosto scorso, l’osteopata trevigiano ha contattato tramite Instagram le due figlie dell’uomo, sostenendo di sapere che lo stesso fosse stato succube di una persona che si era appropriata dei suoi averi. “Vostro padre non poteva neppure telefonarvi, perché gli è stato tolto il telefono, il portafogli e non poteva prendere nessuna decisione in autonomia” ha detto l’osteopata alle due sorelle, aggiungendo di avere delle prove: le registrazioni video e audio effettuate durante i trattamenti fisioterapici al padre, ma anche le registrazioni di colloqui con la persona che aveva circuito l’imprenditore. Sempre secondo il racconto dell’osteopata quest’ultima, registrata a sua insaputa, avrebbe ammesso di decidere anche per conto dell’anziano, impedendogli di contattare le figlie.
L’osteopata avrebbe così “messo sul mercato” le registrazioni: in un incontro all’inizio di ottobre in un bar di Padova con le due sorelle, il professionista ha preteso il pagamento di 180.000 euro per consegnare il materiale audio e video che dimostrava la manipolazione ai danni del padre, segnalando che il responsabile del raggiro, con cui era in contatto, era disponibile a versare tale somma di denaro.
Le due sorelle, che in passato avevano sporto denuncia-querela, hanno dato appuntamento all’osteopata presso il Mac Donald di Prato, venerdi scorso, per lo scambio del materiale. Non appena ciò è avvenuto, si sono palesati i militari del nucleo di polizia economico finanziaria che stavano indagando sul caso e che hanno arrestato il professionista di Treviso con l’accusa di estorsione e sequestrato le pen drive, il materiale informatico e gli assegni circolari. Il gip ha poi disposto gli arresti domiciliari per l’osteopata.