I giovani cercano Dio, serve una Chiesa che testimoni la bellezza della vita secondo il Vangelo
L'intervento di Paola Bignardi, ex presidente nazionale di Azione Cattolica, sul rapporto tra i giovani e la fede. Tanta gente ieri in San Domenico nella seconda serata del Convegno pastorale diocesano
«Il problema del rapporto tra i giovani e la fede? È quello di far vedere loro la bellezza di una vita secondo il Vangelo». Secondo Paola Bignardi, pedagogista, già presidente nazionale di Azione Cattolica, è questa la risposta, semplice, al grande problema dell’allontanamento delle nuove generazioni dalla dimensione religiosa. «Ma non dalla spiritualità – ha osservato – perché le domande di senso ci sono ancora, l’atteggiamento di ricerca è accentuato, ad essere venute meno sono le risposte della Chiesa. Oggi si cerca la propria spiritualità nelle relazioni, nell’interiorità, nella connessione con la natura, nei grandi cammini come quello di Santiago».
Invitata dal vescovo Giovanni Nerbini a parlare alla diocesi di Prato, Paola Bignardi ha presentato i risultati della ricerca promossa dall’Istituto Toniolo sui giovani e la fede e pubblicata nel libro «Dio, dove sei? Giovani in ricerca», edito da Vita e Pensiero. L’incontro si è tenuto ieri, martedì 8 ottobre, nella chiesa di San Domenico (piena di persone) ed era inserito all’interno del Convegno diocesano, l’appuntamento che segna l’inizio dell’anno pastorale della Chiesa pratese.
La ricerca ha riguardato un campione di cento giovani, di tutta Italia, individuati tra coloro che pur avendo avuto una educazione cristiana, hanno poi scelto di abbandonare la fede e la Chiesa. «Per loro è possibile essere spirituali anche senza Dio – ha detto Bignardi – anche se Dio non è estraneo alla vita dei ragazzi. Ma non lo raccontano con le parole imparate al catechismo, perché con i nostri linguaggi non li raggiungiamo». Cosa chiedono? «una Chiesa contemporanea, rifiutano una Chiesa lenta, chiusa, lontana. Vorrebbero una Chiesa che annunci loro la bellezza della vita, che faccia intravedere che l’esperienza di fede è una esperienza che ama la vita. Uno stile rigido e non dialogico è uno dei motivi per i quali hanno abbandonato la Chiesa».
Bignardi: «I giovani abbandonano la Chiesa perché la vorrebero più aperta, più dialogica»
Le parole di Paola Bignardi hanno suscitato domande e provocato numerosi interventi tra i presenti al Convegno, desiderosi di capire quali strade percorrere per avvicinare i ragazzi e le ragazze di oggi alla fede, il grande tema delle parrocchie in questo periodo storico. Nel chiudere l’incontro il vescovo Nerbini ha annunciato che questa tematica sarà ripresa e sviluppata nel corso dell’anno. «Quando troveremo sulla nostra strada uno di questi ragazzi dobbiamo ricordarci che l’ascolto è la prima parte del dialogo. L’atteggiamento di chi si sente lontano da Dio, dalla fede va saputo ascoltare perché ci provoca e ci dà modo di riflettere sul nostro essere Chiesa», ha concluso monsignor Nerbini.