Non c’è pace nel carcere di Prato: come riferisce Francesco Oliviero, segretario regionale del sindacato autonomo polizia penitenziaria ieri 2 detenuti di origine magrebina hanno danneggiato la sezione detentiva di media sicurezza. “È successo intorno alle 18:00”, spiega il sindacalista, “quando i due detenuti, per futili motivi, hanno prima danneggiato le porte, i cancelli dell’atrio del piano e la scrivania dell’ufficio agenti e dopo hanno divelto le finestre della sezione detentiva dove erano ristretti: rotto vetri e qualunque cosa gli capitasse sotto tiro. Poi, armati di spranghe di ferro ricavate da una finestra che hanno sfasciato, hanno aggredito il personale di polizia penitenziaria in servizio mentre cercava di calmarli. Ad avere la peggio sono stati due agenti, trasportati al pronto soccorso. Per riportare l’ordine è stato necessario l’intervento di altro personale fuori servizio”. Una situazione grave ed ingestibile, denuncia il SAPPE: “così non si può più andare avanti, le criticità di Prato sono ormai conosciute da tutti: serve personale, un direttore ed un comandante in pianta stabile e come diciamo da tempo bisognava eliminare il “regime aperto” di alcune sezioni. Tutti sanno ma nessuno fa niente: solo ieri abbiamo comunicato la notizia del quarto suicidio dall’inizio dell’anno, da parte di un detenuto italiano. Il personale di Polizia è stanco di fare turni massacranti e di ritornare a casa dopo aver ricevuto sputi, insulti ed aggressioni. Sono anni che segnaliamo ciò che sta accadendo a Prato, se dovesse accadere un fatto più grave, chi si prenderà la responsabilità, per non aver fatto nulla?”.