21 Settembre 2024

Nuovi disordini alla Dogaia, sovrintendente aggredito e ferito da due detenuti

Ne dà notizia il sindacato Uil di polizia penitenziaria: "un lavoro che oramai è trasformato in un bersaglio da chi fuori si macchia di reato e dentro gli istituti penitenziari continua a fare peggio"


Ancora violenze e disordini all’interno del carcere della Dogaia di Prato. Due detenuti avrebbero aggredito un sovrintendente di polizia penitenziaria colpendolo con pugni, schiaffi e persino con un colpo di arma rudimentale sul braccio. È successo nella prima serata di ieri, venerdì 20 settembre, nel reparto di media sicurezza della casa circondariale. Protagonisti due detenuti posti nel regime di isolamento perché già autori in passato di gesti violenti. Ieri la loro rabbia è nuovamente esplosa e si è concentrata sul sovrintendente, bloccato e colpito ripetutamente. Solo l’intervento dei colleghi ha posto fine all’aggressione e l’agente è stato trasportato al pronto soccorso dai sanitari del 118.

A dare notizia dell’accaduto è Ivan Bindo della Uil polizia penitenziaria di Prato, che ribadisce la difficile e duratura situazione che sta vivendo il carcere della Dogaia, nel quale gli episodi di violenza nei confronti degli agenti di custodia si susseguono ormai da molto tempo. “Un lavoro che oramai è trasformato in un bersaglio da chi fuori si macchia di reato e dentro gli istituti penitenziari continua a fare peggio”, dice Bindo.

“Abbiamo più volte segnato con note sindacali e comunicati stampa la grave situazione della Casa Circondariale di Prato – afferma ancora il sindacalista Uil – ma nessuno ci sta dando ascolto. Anche quello che sta avvenendo nei reparti di isolamento. Dopo gli episodi scorsi anche la politica cittadina ha finto interesse verso il corpo di polizia penitenziaria ma poi tutti se ne dimenticano. Personale aggredito continuamente, detenuti sempre più violenti e problematici, scarsa presenza di agenti e la governance che non riesce a mettere un freno a nulla, allargando sempre di più le maglie e concedendo anche l’impossibile. Questi sono i risultati. I detenuti non vogliono sentire ragioni se una loro richiesta dovesse avere esito negativo. Usano la violenza, le minacce perché sanno che è l’unico modo per ottenere. Inutile parlare di rieducazione e reinserimento quando anche all’interno degli istituti di pena si continua a delinquere”.

Nel mese di agosto la critica situazione che sta vivendo il carcere della Dogaia è stata portata all’attenzione dell’opinione pubblica attraverso manifestazioni e richieste di intervento al governo. Il sindacato degli infermieri Nursind aveva denunciato le temperature roventi nella casa circondariale durante il periodo estivo, un disagio fortissimo che ha riguardato non solo i detenuti – si sono registrati quattro suicidi negli ultimi otto mesi – ma anche il personale che opera all’interno della Dogaia.

Sempre ad agosto la sindaca Ilaria Bugetti aveva invitato il ministro Nordio a venire a Prato “per trovare soluzioni alla drammatica situazione in cui si trova la Dogaia. Il centrodestra si unisca a noi perché su questi temi dobbiamo essere trasversali”.