30 Settembre 2024

Disagio giovanile, il Comune a lavoro su un progetto integrato. L’assessora Logli: “Facciamo rete con le realtà già esistenti”

Coinvolta anche la polizia municipale che il 7 ottobre presenterà il suo rapporto


Il caso più eclatante è stata la rissa avvenuta all’esterno del polo scolastico di via Reggiana, ma anche altri episodi di cronaca hanno recentemente riproposto il tema della violenza e del disagio in età giovanile. Su questo versante, l’amministrazione comunale sta lavorando ad un progetto strutturato che permetta di intercettare le spie ed affrontare le problematiche che si manifestano sul nostro territorio. Un modo per avvicinare i ragazzi, conoscere i contesti difficili che si trovano a vivere e provare ad incanalare i loro bisogni specifici verso quei percorsi professionali e sociali che possono fare la differenza. Il progetto ha preso il via nel periodo estivo attraverso il monitoraggio da parte della polizia municipale dei luoghi di ritrovo più soggetti a segnalazioni da parte dei residenti per schiamazzi e atteggiamenti aggressivi da parte di una popolazione prevalentemente giovanile.
Il rapporto della Municipale sarà presentato il prossimo 7 ottobre all’incontro organizzato dall’assessora alle Politiche giovanili, Maria Logli, con le varie realtà che si occupano di minori e di devianza giovanile. L’obiettivo è ambizioso: “Metteremo in rete associazioni, cooperative e realtà che si occupano di giovani, in modo da strutturare una risposta efficace e mirata che permetta di intercettare il disagio, monitorare i percorsi di presa in carico, coinvolgere le famiglie e mettere a sistema risposte specifiche, che passino dall’educazione civica all’attivazione di percorsi di formazione. – spiega l’assessora Logli – E’ un progetto molto concreto che parte da una mappatura del territorio per mettere in campo risposte puntuali rispetto alle problematiche emerse, radicate nella dimensione territoriale della comunità educante. Ci saranno zone in cui è si interverrà con mediatori professionali e zone dove invece si opererà in modo multidisciplinare privilegiando lo strumento dell’educativa di strada, con il supporto della Polizia Municipale. L’inclusione sociale, culturale e formativa e la sicurezza urbana vanno di pari passo, per questo l’amministrazione si dota di un approccio integrato che fornisca strumenti strutturali e lungimiranti per tutta la comunità, dalle scuole alle famiglie, passando per le associazioni e le realtà che si occupano del tema. A Prato – conclude Logli – non mancano percorsi e realtà che si occupano di giovani, ma abbiamo la responsabilità di metterle in rete e favorire progettualità lungimiranti che evitino misure frammentate emergenziali di sola repressione da un lato, di servizi che non riescono a raggiungere i diretti interessati dall’altro. Una sfida che ha bisogno di una risposta strutturale, con l’aiuto delle tante competenze del nostro territorio”.