Continua a tenere banco la questione carcere. Dopo la visita al penitenziario dell’onorevole di Forza Italia Erica Mazzetti, che ha detto di voler chiedere al governo “un’attenzione maggiore per il carcere di Prato” e di aver trovato una “situazione non emergenziale, migliore rispetto a quella che viene rappresentata dall’esterno”, interviene la commissione carcere della camera penale di Prato, che non condivide le parole di Mazzetti.
“Visitiamo periodicamente il nostro istituto di pena (la prossima visita sarà il 15 agosto) e denunciamo la prolungata inerzia della politica, nel suo insieme, a far fronte alle criticità del sistema penitenziario, ad iniziare dalla nostra casa circondariale – si legge nella nota della commissione carcere della camera penale – Ci auguriamo che le dichiarazioni dell’onorevole siano dovute ad una visita nelle sole sezioni che notoriamente riscontrano pochi problemi, dove sono ristretti i detenuti di alta sicurezza ed i collaboratori di giustizia.
Tuttavia, nelle relazioni che ogni volta stiliamo dopo la visita, abbiamo più volte segnalato la presenza di
insetti (blatte e cimici del letto) nelle sezioni comuni (specialmente nelle 1 e 2), l’inadeguatezza del lavoro a turnazione per 100 detenuti sui quasi 700 ristretti, le condizioni igienico sanitarie dei locali doccia spesso malfunzionanti, i cambi di lenzuola che avvengono dopo oltre 40 giorni, la carta igienica che manca per settimane, la muffa nei materassi, la carenza di prodotti per la pulizia degli spazi.
Segnaliamo che sono serviti i reclami dei detenuti e l’ordine all’amministrazione da parte della magistratura di sorveglianza per fare riparare l’impianto di areazione dei locali doccia, che i detenuti cucinano accanto alla porta del bagno e vivono in 3 in uno spazio che solitamente ognuno di noi ha a disposizione per il solo bagno e che una nostra normale camera da letto misura il doppio di una camera di pernottamento della Dogaia.
Segnaliamo – prosegue la nota – che i detenuti con problemi psichiatrici si trovano senza accurati piani terapeutici, spesso dipendenti dalle cure dei propri compagni di cella per le basilari esigenze di vita e che negli ultimi 7 mesi 3 di loro si sono tolti la vita dentro quelle mura.
Invitiamo l’onorevole Mazzetti ad esaminare le nostre relazioni, che sono pubblicate sul sito dell’Unione Camere Penali Italiane ed a vedere la registrazione della nostra maratona oratoria al fine di conoscere le opinioni di chi il carcere lo vive quotidianamente. Le chiediamo di ascoltarci come Commissione Carcere e di
intavolare un dialogo per conoscere la realtà della Dogaia. Le condizioni di detenzione della Dogaia non sono buone né per i detenuti, né per chi vi opera, pochi educatori, personale sanitario non sufficiente, polizia penitenziaria cronicamente sotto organico.
È inaccettabile che si legga “no allarmismi” o “non criticità” a nemmeno 10 giorni dall’ultimo suicidio, inaccettabile perché tenta di soffocare il nostro grido d’aiuto e di spegnere l’attenzione sull’emergenza in cui versa la nostra casa circondariale” conclude la nota.
“Questo è il primo governo che ha preso a cuore la questione delle nostre carceri, su impulso di Forza Italia, cercando di migliorare le condizioni dei detenuti e quelle di lavoro, in modo concreto, non a parole o per sentito dire. È in corso, da mesi, una campagna di parte, alla quale altri si accodano, contro il governo come se l’attuale stato delle carceri italiane fosse solo responsabilità di questo esecutivo, chiaramente perché di Centrodestra – ha replicato Mazzetti – Non ricordo analoghe iniziative quando ci sono stati, per molti anni, governi di segno diverso; del resto, solo il Centrodestra ha nel suo Dna la sicurezza, la severità della pena ma anche la dignità della persona, da difendere sempre. Io non nego i problemi, ho voluto non solo toccarli con mano ma anche iniziare a fare qualcosa di concreto per risolverli, impegnandomi direttamente. E non finisce qui. Se poi la Camera penale ha intenzione di aiutarmi, sto preparando una relazione per il Viceministro che può essere integrata con i suggerimenti e le proposte di tutti, fermo restando che respingo le narrazioni allarmistiche sulla Dogaia e ribadisco che, con le risorse umane e economiche a disposizione, i dipendenti fanno un grande lavoro che certamente può essere migliorato ma non ignorato”.
Sulla questione è intervenuto anche Marco Furfaro, deputato toscano e membro della segreteria nazionale del PD: “Tre suicidi in sette mesi. Blatte, celle senza docce e temperature roventi. Personale sotto organico e mancanza di ruoli apicali. Una situazione terrificante che fa vergognare Prato in tutta Italia. Basterebbe questo per dire che il carcere della Dogaia è in una situazione emergenziale, come confermato da tutti gli addetti ai lavori. Invece, Mazzetti di Forza Italia parla di una fantomatica ‘campagna di parte contro il governo’. Lo fa dopo aver pronunciato parole inaccettabili per chiunque conosca la situazione che quotidianamente vivono i reclusi e gli operatori carcerari di Prato. Non solo, sostiene che il governo si sta occupando di carceri. Certo, ma in modo opposto a quello che serviva. Il dl carceri era uno dei pochi decreti legge che aveva ragioni di urgenza vista la tragica situazione delle carceri. Ma rappresenta un’occasione sprecata. Tanto è vero che è in vigore già da un mese e non c’è stata alcuna inversione di tendenza. Nessuna misura contenuta nel decreto alleggerirà le problematiche del carcere. Resta sovraffollamento, restano scoperture di organico, restano le disastrose condizioni dell’edilizia carceraria. Spiace per Prato e per l’Italia che Mazzetti arrivi a negare l’evidenza. Le consiglio di abbandonare il vittimismo, tanto in voga tra i suoi colleghi di governo, e di mettersi a disposizione della città. Se farà questo passo, riscoprendo anche quei valori liberali che Forza Italia vorrebbe rappresentare, ci troverà disponibili al dialogo, pronti a condurre insieme tutte le battaglie necessarie per cambiare in meglio le condizioni di vita e di lavoro all’interno della Dogaia”.