27 Agosto 2024

Al museo archeologico di Artimino la mostra che celebra Cosimo I e Vasari

La mostra è prevista per la metà di novembre e si protrarrà fino a dicembre


La mostra su Cosimo I de’ Medici, nel 450° anniversario della sua morte, al Museo di Artimino, si farà: la Regione ha approvato il progetto del Museo dei Medici di Firenze e del Museo archeologico di Artimino, con l’apposita linea di credito per celebrare l’anniversario della scomparsa di Cosimo I, Granduca (Magnus Dux Estruria) nel 1569 per nomina pontificia (bolla papale di Pio V), e di Giorgio Vasari, il suo architetto-artista prediletto.
Il progetto della mostra, presentato nell’aprile scorso, dichiarava nella sua parte illustrativa: “Celebrare Cosimo I e Vasari attraverso il mondo etrusco, ospitando nel nostro Museo archeologico, situato in terra medicea e prima etrusca (antistante il Museo troneggia la Villa Medicea fatta erigere da Ferdinando I nel 1569 da B. Buontalenti, nell’area precedentemente occupata dall’acropoli della città etrusca di Artimino), testimonianze dirette della loro passione per quel mondo, è sicuramente un’idea suggestiva, che felicemente sposa le due anime del nobil casato e la nostra terra, terra d’Etruschi e di medici, ieri come oggi”.
La mostra dovrebbe aprire a metà del mese di novembre per protrarsi fino a metà dicembre, e probabilmente fino alle festività natalizie. E seguirà immediatamente “Avori principeschi”, l’esposizione dei nuovi restauri e studi condotti sugli avori provenienti dal tumulo orientalizzante etrusco di Montefortini, che chiuderà i 3 novembre.
Il susseguirsi di eventi di questa portata, con un’altra grande mostra al Museo di Artimino, viene rimarcato dal sindaco Edoardo Prestanti: «E’ la terza grande mostra che si svolgerà nel nostro Parco archeologico, dopo la mostra diffusa di “Guardarsi!”, con la celebrazione da parte di artisti contemporanei della civiltà etrusca, e l’allestimento con il recupero degli avori di Montefortini: tre avvenimenti che ancor di più evidenziano il rilievo e, mi sia consentito, il prestigio assunto dal Museo di Artimino. Ancora una volta passato e presente si intrecciano, creando sempre nuovi contesti di incrocio e nuovi linguaggi».