E’ scattato in tutta la Toscana con il 1 luglio il divieto assoluto di abbruciamento di residui vegetali, che sarà valido, salvo ulteriori proroghe, fino al prossimo 31 agosto.
Negli stessi due mesi è vietata anche qualsiasi accensione di fuochi, ad esclusione della cottura di cibi in bracieri e barbecue situati in abitazioni o pertinenze e all’interno delle aree attrezzate. Anche in questi casi vanno comunque osservate le prescrizioni del regolamento forestale.
Il mancato rispetto delle norme di prevenzione, in un periodo a rischio per lo sviluppo e la propagazione di incendi boschivi, comporta l’applicazione di pesanti sanzioni. Ancora più grave il conto, se dalla violazione dovesse scaturire un incendio: in tal caso il responsabile deve far fronte alle spese ingenti sostenute per lo spegnimento del rogo, pagare le sanzioni amministrative per danni ambientali e subire un procedimento penale per incendio boschivo colposo.
Lo scorso anno 250 incendi in Toscana hanno mandato in fumo 243 ettari di bosco, di cui 15 ettari a Schignano, nel comune di Vaiano, l’incendio boschivo più esteso nella provincia pratese negli ultimi anni, dopo quello del 2017 in Calvana, sopra le Macine, che riguardò 35 ettari.
Chiunque avvisti un incendio è pregato di segnalarlo tempestivamente al numero verde 800.425.425 della Sala operativa regionale antincendi boschivi o al numero di emergenza unico europeo 112. La Regione che ogni giorno emette tre bollettini con i codici colore del rischio incendi per ciascun comune, coordina le operazioni di spegnimento e può contare per l’intero territorio toscano su una flotta di 10 elicotteri, 400 operai forestali, 600 mezzi operativi e 4200 volontari, fra cui quelli della Vab, che dal 2021 ha a Prato in viale della Repubblica, la propria sede regionale.