31 Luglio 2024

Le maglie storiche della Nazionale di Calcio restaurate al Museo del Tessuto

Fra le casacche ci sono pezzi di storia degli Azzurri: dagli Invincibili degli anni Trenta, fino alle maglie di Boniperti, Armando Picchi e Gigi Riva


Il Museo del Tessuto di Prato, assieme al Museo Egizio di Torino, è al lavoro per restaurare le storiche maglie della Nazionale italiana di calcio. L’iniziativa è del Museo del Calcio di Coverciano che ha avviato l’importante cammino di conservazione delle storiche casacche azzurre col restauro di nove maglie: si tratta di divise appartenenti al periodo di massimo splendore della storia azzurra.
Grazie a Samanta Isaia, componente del Comitato Scientifico del Museo del Calcio nonchè direttore gestionale del Museo Egizio, lo stesso museo di Torino ha messo a disposizione il suo staff specializzato in restauri di tessuti per coadiuvare il Museo del Calcio.
In totale – tra Museo Egizio e Museo del Tessuto – sono nove le divise in fase di restauro, appartenenti per la maggior parte dei casi al periodo di massimo splendore della storia azzurra, negli anni Trenta, fino ad arrivare a cimeli degli anni Sessanta.

Ci sono le maglie di Giovanni Ferrari (Mondiali del 1934), Alfonso Negro (Olimpiadi del 1936) e Amedeo Biavati (1938), a testimoniare i due titoli iridati e l’oro olimpico di quegli Azzurri imbattibili, proseguendo poi con la maglia dell’esordio di Silvio Piola in Nazionale (1935, in Coppa Internazionale; divisa successivamente ricamata dalla madre, nella foto sotto).

Tra le maglie azzurre in via di restauro c’è anche l’unica collezionata da Nereo Rocco nella sua carriera da calciatore (qualificazione ai Mondiali del 1934, contro la Grecia). Il restauro riguarda anche la meravigliosa maglia di Silvio Piola indossata nel 1939 in un’amichevole contro la Finlandia: è stata la prima divisa azzurra con numerazione sulla schiena. Prima non esistevano numeri a identificare i giocatori…
Ci sono infine le maglie di Boniperti (1947), Armando Picchi (1964) e Gigi Riva (1967, qualificazione agli Europei, poi vinti dagli Azzurri).
Insomma: un percorso virtuoso che ha coinvolto anche il Museo del Tessuto, per rendere ancora più belli quei cimeli che rendono davvero unico il Museo del Calcio di Coverciano.