12 Giugno 2024

Poggio alla Malva ricorda il sacrificio dei fratelli Bruricchi e dei loro compagni

La cerimonia in occasione dell'80° anniversario della morte dei 4 partigiani che volevano far saltare un convoglio di armi diretto in Germania


«Un’estate di fuoco», come dal titolo del romanzo di Walter Nesti, il richiamo di David Desideri, presidente della sezione Anpi di Carmignano, alla notte di 80 anni fa: la notte, in cui l’11 giugno del 1944, quattro partigiani (Bogardo e Alighiero Buricchi, Ariodante Naldi, Bruno Spinelli), tutti poi insigniti con la medaglia d’argento al valor militare, persero la vita nel far saltare un convoglio militare in partenza dalla stazione di Carmignano per la Germania, pieno di esplosivo raccolto nel vicino stabilimento Nobel: «Un treno di morte» l’ha definito il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti nella cerimonia promossa dal Comune, in collaborazione con il comitato 11 Giugno, il circolo Arci “A. Naldi”, l’Anpi di Prato e Carmignano svoltasi, come di consueto, dopo il corteo con i gonfaloni dei Comuni, davanti al cippo di Poggio alla Malva che ricorda il sacrificio dei quattro «combattenti per la libertà», come li ha altresì definiti il primo cittadino.

«Che cosa lega, 80 anni dopo, quel gesto alle nostre esperienze attuali, quei giovani ai giovani d’oggi?», si è chiesta la professoressa Annalisa Savino, la dirigente del liceo scientifico “Leonardo da Vinci” di Firenze che, nel febbraio dello scorso anno dopo il pestaggio di due studenti da parte di giovani di destra, scrisse ai suoi alunni una lettera sul fascismo, nell’orazione ufficiale della ricorrenza, a cui hanno preso parte insieme alla vice prefetto Simona Sannino e agli amministratori della Provincia di Prato e degli altri Comuni, anche le neo sindache di Vaiano Francesca Vivarelli e Vernio Maria Lucarini.
«Il desiderio – è stata la risposta – che la guerra finisse al più presto, e che dopo non venissero più guerre. Il valore di questa cerimonia, dopo 80 anni, è in questo forte desiderio di pace, priorità assoluta di ogni generazione».

Sta «nel riconoscimento del debito che abbiamo verso questi ragazzi che stasera siamo qui», ha scandito Luciana Brandi, in rappresentanza dell’Anpi provinciale, «nel riconoscimento – le ha fatto eco la professoressa Savino – del valore della memoria per salvare il mondo. Il filo rosso che unisce quei ragazzi ai liceali di oggi è la speranza di sognare, di dare vita ad un mondo di persone libere, non omologate».


Sulle note dell’inno nazionale di Mameli e le note di “Bella ciao”, eseguite dalla filarmonica Verdi di Bacchereto, cantata dai presenti e, sul palco, dal sindaco Prestanti e dall’assessore alla Cultura Maria Cristina Monni, si è concluso il ricordo del sacrificio dei fratelli Buricchi e dei loro compagni, nella notte di Poggio alla Malva di 80 dopo.

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