26 Giugno 2024

Inchiesta corruzione, resta ai domiciliari Matteini Bresci. Esce dal carcere Sergio Turini

Il comandante della compagnia dei Carabinieri di Prato, arrestato lo scorso 30 maggio è da ieri ai domiciliari: 11 giorni dopo la decisione del Riesame è stato trovato il braccialetto elettronico


Resta ai domiciliari l’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, amministratore delegato del Gruppo Colle di Prato, arrestato il 30 maggio scorso in un’inchiesta per presunta corruzione, insieme al comandante della compagnia di Prato Sergio Turini e Roberto Moretti, titolare di un’agenzia investigativa di Torino. Lo ha deciso il tribunale del Riesame al quale il difensore Pier Mattia Lucibello aveva fatto ricorso per revocare la misura cautelare nei confronti dell’imprenditore indagato.

Ieri invece è uscito dal carcere per andare ai domiciliari con il braccialetto elettronico, il comandante della compagnia di Prato Sergio Turini, arrestato anche lui il 30 maggio. Nonostante il Riesame avesse disposto l’attenuazione della misura già il 14 giugno, di fatto non era stato possibile applicarla per mancanza dell’apparecchio di controllo a distanza, disponibile soltanto da ieri mattina.

Secondo l’accusa, Turini si sarebbe messo a disposizione di imprenditori, italiani e cinesi, accedendo abusivamente al sistema banca dati delle forze dell’ordine per fornire informazioni. Almeno 99 gli accessi individuati.
In particolare, sempre secondo l’accusa, avrebbe fornito a Matteini Bresci informazioni su indagini, coperte da segreto, relative a dipendenti e notizie su industriali.
In cambio, l’imprenditore avrebbe pagato un viaggio negli Usa al figlio del tenente colonnello e interceduto con il sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli perché si attivasse con il comando generale dell’Arma dei carabinieri per evitare il trasferimento via da Prato di Turini. Sempre il tenente colonnello, secondo l’accusa,
avrebbe procacciato clienti all’amico Roberto Moretti fornendogli informazioni ricavate abusivamente dalla banca dati in uso alle forze dell’ordine in cambio di bottiglie di vino del valore di oltre 1.800 euro. Ritorna ai domiciliari Roberto Moretti. Lo ha deciso il gip Anna Liguori accogliendo la richiesta del difensore, l’avvocato Flavio Campagna.
Inizialmente per Moretti erano stati disposti gli arresti domiciliari ma dopo aver risposto alla telefonata di un cliente violando il divieto di comunicare con persone diverse dalle conviventi, il gip aveva sostituito la misura cautelare con quella più grave del carcere. Qualche giorno fa il ricorso del difensore. Ieri il gip ha ritenuto adeguata e proporzionale la custodia domiciliare rispetto al quadro accusatorio.

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